Sonia regina del voto indiano di Fabio Galvano

Sonia regina del voto indiano Vìa alle Parlamentari in 15 Stati, l'intervento della vedova Gandhi rilancia il Congress Sonia regina del voto indiano Urne aperte, ilpartito indù perde punti LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' un'elezione «a puntate», quella che l'India avvia oggi in 15 dei suoi 25 Stati e che - attraverso altri quattro appuntamenti - concluderà il 7 marzo. Ma è anche una delle più sanguinose in anni recenti: un triste primato bene illustrato dagli 81 morti provocati da 17 autobombe esplose sabato a Coimbatore nello Stato del Tamil Nadu, ai quali si aggiungono 6 «kamikaze» che per errore, durante una perquisizione della polizia, sono stati dilaniati dalle bombe che avevano addosso. Probabilmente è anche, a due anni dalle ultime elezioni, un voto altrettanto inconclusivo: la grande vittoria prevista un mese fa dal Bharatiya Janata Party o Bjp, lo schieramento di fede nazionalista e induista, secondo gli ultimi sondaggi è stata compromessa: da Sonia Gandhi, la «sfinge italiana», che è forse entrata tardi e senza troppa convinzione nella campagna elettorale, ma che è riuscita a rilanciare lo storico Congress Party e a regalargli - dicono gli analisti «almeno 30 seggi». Sono in gioco, nelle cinque giornate elettorali, 541 dei 545 seggi della Camera bassa, il Lok Sabba: altri due sono di nomina presidenziale e gli ultimi due formeranno una coda il 21 giugno, quando potranno votare due circoscrizioni del Kashmir e dell'Himachal Pradesh isolate dalla neve fino a primavera inoltrata. Trattandosi d'India, le cifre sono da capogiro: 605,3 milioni di elettori, 4693 candidati (7 partiti nazionali, 36 regionali e centinaia di minori). Oggi si vota in 222 circoscrizioni; ma lo spoglio delle schede non si awierà che il 2 marzo, cinque giorni prima dell'ultima minuscola tornata (3 soli seggi il 7 marzo, contro i 184 del 22 febbraio, i 2 del 23 febbraio e i 130 del 28 febbraio). Provocate a dicembre dall'uscita del Congress Party dalla coalizione con lo United Front di Inder Rumar Gujral, che aveva rifiutato di espellere dalle proprie file tre ministri di un piccolo partito regionale accusato di avere sostenuto politicamente gli uccisori Tamil di Rajiv Gandhi, queste elezioni rischiano di riproporre lo stesso scenario. Il «Times of India» ha già decretato che gli induisti del Bjp non riusciranno a raccogliere la maggioranza assoluta; e un sondaggio del settimanale «India Today» precisa che non conquisteranno più di 214 vo¬ ti. Resteranno il maggior partito; ma come due anni fa, quando in assenza di alleati resistettero al governo soltanto 12 giorni, saranno relegati all'opposizione. Riecco allora la formula di una forzata alleanza fra i due maggiori schieramenti non confessionali: lo United Front e il Congress Party, il partito che è stato al governo per 45 dei 50 anni d'indipendenza dell'India e che sembra avere trovato nuova linfa nel prudente ruolo svolto da Sonia Maino e da sua fi- glia Priyanka, 27 anni, che molti già additano come vera erede politica di Indirà e di Rajiv. Sono bastate poche parole di Priyanka, che anche fisicamente assomiglia sempre più alla nonna, a dare sabato la misura del seguito che la nuova generazione dei Gandln potrà avere. «Votate tutti per il Congress», ha incitato al termine di un comizio di partito; e la folla è esplosa. Lei, più del fratello Rahul che è uomo d'affari e che lavora nella City londinese, incarna le speranze future del Congress. Il partito, che alle ultime elezioni aveva conquistato 140 seggi, potrebbe raggiungere quota 170 o anche 180 grazie all'«effetto Sonia». Il leader del partito, Sitaram Kesri, è raggiante; anche se dopo molti tentennamenti Sonia Gandhi non ha accolto il suo invito a candidarsi. Chiunque vinca, i problemi della nuova India non cambiano. Nonostante una crescita economica del 6% (ma era stato previsto per que¬ st'anno il 7,5%) si parla di crisi. I tassi sono aumentati, i crediti vengono controllati con il gontagocce, la domanda interna è crollata, le difficoltà generali della crisi asiatica hanno ridotto gli sbocchi internazionali. Le incertezze economiche, ma anche la crisi politica, hanno fatto mettere in ghiacciaia una serie di improrogabili riforme fiscali. Il nuovo governo dovrà agire; e non sarà facile, nel clima di sfiducia che si sta traducendo in questi giorni in un'improvvisa vampata di violenza. A Coimbatore si dà la colpa alla minoranza musulmana, che avrebbe voluto colpire il Bjp induista il cui leader Lai Krishna Advani proprio sabato avrebbe dovuto partecipare a un comizio. Ma ogni città ha i suoi fermenti. Fabio Galvano Sale a 81 morti il bilancio dell'attentato a Coimbatore nel Tamil Nadu Urne scaricate dai camion a Delhi Sopra un fan di Sonia Gandhi

Persone citate: Gandhi, Janata, Lai Krishna Advani, Rajiv Gandhi, Sonia Gandhi, Sonia Maino

Luoghi citati: Coimbatore, Front, India, Londra