Guerriglia allo stadio, ultrà in manette

Guerriglia allo stadio, ultrà in manette Responsabili degli scontri dopo Turris-Savoia: identificati grazie alle foto fatte dagli agenti Guerriglia allo stadio, ultrà in manette Carcere o obbligo di dimora per 54 tifosi in Campania NAPOLI. In carcere, agli arresti domiciliari, esiliati dagli stadi. Lo Stato sceglie la via giudiziaria per ridurre all'impotenza tifosi capaci, in nome del calcio, di trasformarsi in belve cariche d'odio. Per il derby tra due squadre vesuviane, finito con un bilancio da battaglia campale - oltre 60 feriti - la risposta della legge è arrivata ieri, con una raffica di 54 ordinanze di custodia che non ha precedenti. In 21, quasi tutti pregiudicati legati alla malavita, sono finiti in una cella; gli altri resteranno rinchiusi tra le pareti domestiche oppure dovranno rimanere tappati in casa dalle 12 alle 19, tutti i giorni in cui in paese si disputa una partita. Filmati e foto della polizia li inchiodano: in quelle immagini si vedono le facce stravolte dalla rabbia, il lancio di sassi, le scene di guerriglia, con gruppi di uomini inferociti che bloccano i binari per impedire la partenza dei nemici. Era il 18 gennaio. A Torre del Greco si affrontarono la squadra di casa, la Turris, e quella della vicina Torre Annunziata, il Savoia. Motivi di campanile oltre che di competizione rendevano il match a rischio: le previsioni furono confermate dalla guerra divampata tra le due tifoserie ancor prima del fischio d'inizio dell'arbitro e culminata in un'invasione di campo finale. Dallo stadio la violenza straripò nelle strade, arginata a stento da 300 tra poliziotti e carabinieri che non riuscirono ad evitare il peggio e contarono nelle loro fila ben 43 feriti. Un mese dopo, devastazioni e pestaggi non sono rimasti impuniti. Il procuratore di Torre Annunziata, Alfredo Ormarmi, che ha condotto l'inchiesta battezzata «Fuorigioco», difende il massiccio ricorso alle manette, ma invoca anche provvedimenti ajnrninistrativi, come lunghe sospensioni dei campi di calcio più violenti, e cita gli esempi del passato: «Già Nerone nel 59 d.C. chiuse per dieci anni l'anfiteatro di Pompei per le botte tra i locali e la gente di Nocera dopo un incontro fra gladiatori». Ma nel frattempo la magistratura batte la strada della repressione contestando ai più esagitati reati che vanno dalle minacce e resistenza a pubblico ufficiale, alle lesioni, ai danneggiamenti, all'interruzione di pubblico servizio fino al tentativo di omicidio. Di questo dovrà rispondere il pregiudicato Gaetano Borriello che quella domenica non esitò a sfilarsi la cintura dei pantaloni e a stringerla al collo di un ispettore di polizia, salvo solo grazie all'intervento dei colleghi. La pioggia di ordinanze di custodia ha messo ko i tifosi, suscitando la reazione poco olimpica del presidente della Turris, Giovanni Smimmero, che attribuisce «sprovvedutezza» agli inquirenti e definisce l'intervento dei magistrati «una breccia nell'opera di pacificazione». Insomma, par di capire che gli arresti potrebbero riaccendere gli animi, visto che oggi è in programma un altro derby con la sfida in campo neutro tra la squadra di Torre del Greco e la Juve Stabia, della vicina Castellammare. Con toni più pacati, ha qualcosa da rimproverare alle forze dell'ordine anche il sindaco di Torre Annunziata, Franco Maria Cucolo: «Non è un mistero che tra i tifosi ci siano dei delinquenti, mi auguro solo che non si sia sparato nel mucchio. Avevo chiesto di annullare la partita per la cattiva gestione organizzativa, poiché era prevedibile che si verificassero disguidi gravi». Ma c'è anche chi si è pentito. Ciro Conte, 21 anni, non ha pagato con la galera, ma a suo nome c'è un obbligo di dimora che lo terrà a lungo lontano dagli stadi. Partecipò all'assalto alla stazione della Circumvesuviana, distruggendo un treno e piazzando sui binari una serie di bidoni, e ora giura: «E' stato un momento di pazzia, credo che la lezione servirà a tutti noi». Mariella Cirillo Alcuni momenti degli scontri scoppiati durante la partita di calcio TurrisSavoia, disputata a metà gennaio

Persone citate: Alfredo Ormarmi, Ciro Conte, Franco Maria Cucolo, Gaetano Borriello, Giovanni Smimmero, Mariella Cirillo, Nerone, Savoia

Luoghi citati: Campania, Castellammare, Napoli, Pompei, Savoia, Torre Annunziata, Torre Del Greco