In India tredici autobombe al comizio

In India tredici autobombe al comizio L'attentato a Coimbatore contro i nazionalisti hindu. Assaltati negozi e case dei musulmani In India tredici autobombe al comizio Strage pre-elettorale: 32 uccisi NEW DELHI. Strage pre-elettorale in India in vista delle elezioni legislative che si terranno domani, il 22 e 28 febbraio e il 7 marzo. Almeno 32 persone sono rimaste uccise e 50 ferite in un attentato avvenuto nella città di Coimbatore (2000 chilometri a Sud di Nuova Delhi, nello Stato del Tamil Nadu), durante un comizio del partito nazionalista hindu «Bharatiya Janata Party» (bjp), formazione nazionalista indù di destra dell'ex premier Atal Bihari Vajpayee. E altre cinque persone sono state assassinate nel Nord-Est, nello Stato del Tripura, dai guerriglieri secessionisti che la scorsa settimana avevano già ucciso 20 avversari politici. L'episodio di gran lunga più grave, che ha dato il via a violenze tra hindu e musulmani, è avvenuto a Coimbatore, dove 13 autobombe sono esplose in successione in un breve lasso di tempo nel luogo dove si teneva il comizio, in un parcheggio adiacente, davanti al municipio e alla stazione ferroviaria e in un mercato. Il presidente del «bjp», Lai Krishna Advani, non aveva partecipato al comizio del suo partito perché il suo volo dalla capitale aveva subito un ritardo di tre ore. Nel Tamil Nadu il «bjp» è alleato al partito locale «AH India Anna Dravida Munnetra Kazagham» (aiadmk) guidato dalla ex stella del cinema J. Jayalalitha. Dopo che la notizia degli attentati si è diffusa, gruppi di hindu hanno assalito negozi e case nei quartieri musulmani armati di bastoni, coltelli e bombe molotov. «La situazione è piuttosto brutta», ha sintetizzato un funzionario della polizia locale. Il funzionario ha aggiunto che, date le gravi condizioni di decine di feriti, «il bilancio aumenterà sicuramente». Un gruppo separatista dello Stato dell'Assam ha minacciato un bagno di sangue se gli elettori si recheranno a votare: con un comunicato fatto pervenire via fax alle sedi dei mezzi di comunicazione, il capo del Fronte Unito di Liberazione dell'Assam Fula, Arabinda Rajkhowa, minaccia: «L'accettazione del sistema democratico indiano» aprirà solo «le porte a più gravi episodi di violenza». Rajkhowa ha reiterato il suo appello agli elettori perché si astengano. L'Assam è il maggior produttore di tè dell'India e ha 24 rnilioni di abitanti. Il governo di Nuova Delhi ha inviato truppe e paramilitari a migliaia nella zona e altri 2000 soldati d'elite erano attesi in queste ore. Dopo una campagna elettorale trascorsa nella sostanziale indifferenza degli elettori, tutto è pronto per il voto, per un elettorato di circa 600 milioni di adulti. Domani si recheranno alle urne gli elettori di 15 Stati e territori della Federazione indiana per eleggere i primi 222 deputati del Lok Sabha (Parlamento arcobaleno), la Camera bassa del Parlamento (545 seggi, di cui 543 elettivi e due riservati alla comunità anglo-indiana e sono di nomina diretta del presidente). In Uzza ci sono 4693 candidati di 43 partiti o liste indipendenti. I seggi sono 850.000, gli addetti alle operazioni di voto chea 4 milioni e mezzo di persone. I sondaggi mostrano che la partecipazione di Sonia Gandhi alla campagna elettorale ha fatto risalire le quotazioni del Partito del Congresso, ma continuano a predure la vittoria del bjp e dei suoi alleati, che otterrebbero però, secondo la ricerca pubblicata da «The Times of India», un numero di seggi insufficienti per la maggioranza assoluta. Un altro sondaggio, pubblicato dal settimana- le «India Today», dà il bjp in calo, dai 249 seggi del pronostico di un mese fa ai 214 di oggi. Appare dunque molto improbabile che il voto produca un equilibrio di forze diverso rispetto al Parlamento uscente, diviso in tre grossi blocchi - pc, bjp e Fronte unito, la coalizione di centro sinistra che ha guidato un governo di minoranza uscente - nessuno dei quali con una solida maggioranza per governare senza alleati. [AdnKronos-Agi] Gli ordigni collocati in piazza, al mercato, davanti al Municipio, in un parcheggio e alla stazione E i separatisti dell'Assam avvertono «Se domani la gente andrà a votare sarà un bagno di sangue»

Persone citate: Anna Dravida, Assam, Atal Bihari Vajpayee, Janata, Jayalalitha, Krishna Advani, Sonia Gandhi

Luoghi citati: India, Nuova Delhi