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Chi ricorda l'Ortodossia? Chi ricorda l'Ortodossia? Affinità e divergenze tra due epoche UNO: che mitici i Csi, che testi, che poeti... Certo, in questo periodo, è molto di moda parlare bene del Consorzio Suonatori Indipendenti; anche chi non li conosceva li guarda con un occhio di riguardo. Sono il gruppo del momento, sono stati in cima alla hit parade e dire che piacciono, che scrivono testi profondi e fanno musica innovativa è molto «in». DUE: che schifo i Csi, mi deprimono, non capisco i testi, sono troppo strani, si sono svenduti... Anche parlarne male è molto trend perché il gruppo del momento fa gola a tutti e comunque snobbare un complesso rock che spopola nelle classifiche di vendita nazionali dà forza e coraggio all'altra ala dell'avanguardia intellettuale alternativa. TRE : i Csi sono un buon gruppo che con questo disco è riuscito a far conoscere ad un pubblico più vasto un certo tipo di rock con un lavoro più simile a quelli dei «vecchi» Cccp. Peraltro all'ultimo Salone della Musica, tra rockstar usa e getta, presenzialisti dell'ultima ora e rocker di provincia che per un'apparizione televisiva di troppo si sentivano Mick Jagger, in mezzo a tale baraccone, loro sono stati i più disporubili, quelli che «se la sono tirata di meno». Questo è un punto a loro favore così come, a maggior ragione, l'aver continuato a fare la loro musica dimostrando che si può registrare un buon disco senza svendersi e aprendo una strada ai gruppi che continuano a suonare la propria musica e aiutandoli a non demordere. Proprio come facevano quasi 14 anni fa i Cccp nel concerto di presentazione del leggendario 45 giri «Ortodossia». Io quella volta c'ero, con Macchiavano, Dympo e Meringone: prima un giro di frizzantino alle Cantine Risso, poi lì al concerto di quei tre ragazzi emiliani guidati dallo spettrale carisma di Giovanni Lindo Ferretti. Gran pogo, ne sanno qualcosa Meringone ed il suo orologio usciti malconci dal locale. Stavolta andiamo a rivederli; senza pogare, perché il fiato corto e le pancette meipienti non ce lo permetterebbero. Però con lo stesso spirito di allora, da parte nostra come da parte loro. Senza snobismi o intellettualismi. Giorgio «Zorro» Silvestri