Successo & barbarie di Paolo Ferrari
Successo & barbarie I Csi di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni sono in concerto vei Successo & barbarie «T.R.E.», l'album del delirio QUANDO ci si aggira nella galassia del rock italiano, non è facile imbattersi in profili paragonabili a quello di Giovanni Lindo Ferretti, magnetico condottiero dei Cccp negli Anni 80 e, in questo decennio, dei Csi, che venerdì 13 sono attesi al Palastampa (ore 21, ingresso 25 mila lire, organizza Metropolis). Giovanni si è trovato lo scorso autunno al vertice del pop nostrano dopo 15 anni di onorata carriera. Scansioni settimanali delle forniture da parte dei distributori e altri buffi ingranaggi del commercio lanciarono in una tersa mattinata di settembre l'urlo catartico: «I Csi sono primi in classifica!». Non era il solito sondaggio delle riviste specializzate, né un giudizio della critica. «Tabula Rasa Elettrificata» aveva venduto, per un pugno di giorni, più d'ogni altro disco in Italia. I signori Ferretti Lindo Giovanni e Zamboni Massimo, anime del progetto, diventavano star all'età, rispettivamente, di 44 e 40 anni. Le iniziali delle parole che compongono il titolo dell'album formano il numero dei lavori fin qui prodotti dal gruppo di Reggio Emilia, «T.R.E.». Mai il successo era stato però tanto fragoroso, neanche ai tempi in cui i Cccp riempivano i Palasport con una sorta di varietà punk arricchito dalla presenza di Amanda Lear. Il Consorzio Suonatori Indipendenti nacque dopo la caduta di Berlino. Come nel caso della Confederazione degli Stati Indipendenti, sbocciò sulle ceneri di qualcosa chiamato Cccp. Gente capace di costruire un immaginario a partire dalle briciole di mondi in via di estinzione, come l'impero sovietico o la realtà delle mondine padane, dalla fasulla opulenza occidentale, da tensioni mistiche di provenienza orientale, dall'insofferenza per il modello «Emilia paranoica», dal patrimonio umano e storico della Resistenza. Ricchezza, quest'ultima, cui è dedi¬ cato il ed «La terra, la guerra, una questione privata», omaggio a Fenoglio registrato nell'ottobre del '96 a Bra e appena pubblicato. E' un mondo in cui chi ascolta si riconosce, per vizi e virtù, sia esso rappresentato dal suono acustico di «In quiete», sia espresso con il vigore punk di «Tabula rasa elettrificata», album che ha inevitabilmente riportato alla mente l'urgenza comunicativa e la furia beffarda dei Cccp. I tempi cambiano, i muri crollano, ma cantare «Spara Jury» negli Anni 80 e inneggiare al «M'importa 'na sega» nel 1997 è quanto di più coerente si possa immaginare. Nel modo di interpretare i testi, d'altronde, si risolve un altro degli elementi distintivi dello stile di Ferretti, per sua stessa defini¬ zione specializzato nel «salmodiare» piuttosto che nel cantare comunemente inteso. Già, Csi. Consorzio: come le strutture in cui sono riuniti le aziende e le cooperative agricole. Pare di sentire l'odore di quell'Appenino tosco-emiliano in cui Ferretti e Zamboni sono orgogliosi di continuare a vivere e da cui si staccano per trovare ispirazione o affrontare tournée. Suonatori, e la realtà di Paese emerge con molto più vigore di quanto ne possa esprimere la parola «musicisti». Ragazzi di provincia, Zamboni e Ferretti si conobbero in una realtà punk metropolitana, a Berlino. Ma non hanno mai smesso di guardare alle radici, e di proteggerle, salvaguardando così un'identità di «suonatori» autentici, artigianali, bagaglio decisivo per gestire successi e momenti delicati. Indipendenti, come la loro storia, un esempio importante per il rock nostrano, culminato nella creazione dei Dischi del Mulo e del Consorzio Produttori Indipendenti, coordinato dal bassista e produttore Gianni Maroccolo. Spazi in cui hanno preso forma e da cui sono decollati gruppi come Ustmamò, Afa, Disciplinatila, Marlene Kuntz, per citare solo alcuni. Nonché gli EstAsia, trio veneziano capace di costruire deliziose atmosfere incentrate sulla voce di Romina, giovane cantante di sicuro avvenire. Tocca a loro aprire la serata al Palastampa. Paolo Ferrari iti f4*- ' ol ocA^>, 0 ' u_ TV. Nella foto a destra i Csi Al centro, Romina degli EstAsia
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