Donn e cultura

Donn e cultura Donn e cultura EL libro-capolavoro di Henry Roth «Chiamalo sonno», uscito per la prima volta nel 1932, il protagonista-bambino, David, a circa metà del racconto conosce una sua lontana zia, Bertha. A differenza dalla madre, la zia di David è energica e per nulla sottomessa al marito. Anzi: la sua vita è una vita libera e molto inserita nel mondo newyorchese di inizio secolo. Modi gentili e modi forti si alternano, nella descrizione delle due donne; ma eguale e grande è la dignità e la consapevolezza che la comunità delle donne ebree è una comunità coesa, che sa esprimere valori e prospettive per il futuro. Negli stessi anni in cui è ambientato il racconto, nasce in Italia l'Adei, l'Associazione delle Donne Ebree Italiane: è il 16 marzo 1927, gli scopi sono chiari, raccogliere fondi per aiutare chi è indigente, e creare un circuito culturale per le donne italiane. Il primo consiglio è costituito da quindici membre, quattordici milanesi e una torinese. Sono gli anni in cui il popolo di Israele, a un passo dall'ultima devastante diaspora, sta organizzando finalmente la propria idea di mondo, gli anni in cui nasce anche, per esempio, quella Filarmonica di Israele, che nel 1937 avrà come primo direttore d'orchestra Arturo Toscanini. E poi, cosa accade? Nazismo in Europa, fascismo in Italia, fanno nascondere volti e voci, il lavoro delle associa- zioni torna ad essere sotterraneo, a prestare aiuti per le fughe, a far crescere speranza di vita in tempo di guerra. A settantanni di distanza dalla fondazione, l'Adei è ancora vivacemente attiva; nonostante la comunità italiana si sia di molto assottigliata, almeno nelle grandi città (Milano, Roma, Torino, Padova), all'interno della sinagoga un gruppo di donne perpetua la tradizione. Sempre meno, ov- viamente, si lavora per raccogliere denaro per i bisognosi: l'esempio degli inizi si è trasferito nelle molte associazioni di volontariato presenti in tutto il territorio nazionale. Sempre più ci si sforza di dare continuità al percorso intellettuale: a Torino, l'intelligenza e la volontà di Sandra Reberschack hanno fatto sì che negli ultimi due anni l'Adei abbia organizzato oltre una decina di appuntamenti, tra i quali spicca quello che avrà luogo martedì 17 febbraio, alle ore 16, in cui Elena Bruno, attuale segretaria dei Venerdì Letterari, racconterà a tutti coloro che vorranno intervenire, la storia di cinquant'anni di attività davanti al pubblico di piazzetta Primo Levi. Occasione da non perdere, per confrontare come hanno lavorato donne diverse in tempi contigui: l'Associazione Culturale Italiana, diretta dalle sorelle Antonetto, costituiva nel primo dopoguerra il principale momento di aggregazione della cultura nazionale, e insieme all'Unione Culturale portava a Torino il fermento intellettuale internazionale. Molti gli ospiti di cultura ebraica, da Saul Bellow a Peter Brook, da Bassani a Fubini. Le 160 associate - è importante sottolineare che per essere soci non è necessario essere di religione ebraica - potranno domandare come possa ancora oggi crescere la cultura al femminile, vera culla del sapere. Gli uomini fingono di fare, le donne continuano ad apprendere. Una regola aurea. Gli appuntamenti dell'Adei, per questo scorcio di stagione, si concluderanno con un incontro con Giorgio Calcagno, che parlerà di cognomi e destino. Si attende di conoscere presto, e con più dovizia di particolari, il programma della prossima stagione. Paolo Verri Irma Antonetto con Giuseppe Prezzolini Donn e cultura L'Adei peri 50 anni dell'Ari