RIDERE SUL RISORGIMENTO di M. Bo.

RIDERE SUL RISORGIMENTO RIDERE SUL RISORGIMENTO «Garibaldi... » di Marco Zannoni ali Adua diretto da Carlina Torta SCRITTO da Marco Zannoni, diretto da Carlina Torta assistita alla regia da Silvia Chiarantini, musicato dalle composizioni originali di Bruno Coli, arricchito dalle scene e dai costumi di Elena Gaudio e Roberta Vacchetta e interpretato da Silvia Nati e dallo stesso Zannoni ecco «Garibaldi...», spettacolo che il Gruppo della Rocca ha prodotto or ora e che andrà a sostituire in cartellone l'annunciato e poi annullato «King Lear n°l» di Leo De Berardinis. La nuova produzione, in abbonamento, verrà rappresentata all'Adua 200 (la sala più piccola, al primo piano) e resterà in scena da martedì 17 a venerdì 27 febbraio con i seguenti orari: dal 17 al 21 alle ore 21 (ingresso 28 mila) e dal 22 al 27 alle ore 15,30 (ingresso 15 mila), tel. 248.22.76. Collocato temporalmente durante il Risorgimento, lo spettacolo annovera gli episodi più salienti di quel periodo storico presentandoli da un punto di vista decisamente insolito. I protagonisti della pièce infatti sono due attori girovaghi, Ermete e Palma, colonne portanti della «Regia Compagnia dell'Arte». Ma da qualche tempo il loro lavoro e il loro stesso sostentamento sono messi a repentaglio da un pericolosissimo rivale, un «primattore» d'eccezione che ammalia le genti e si accaparra tutto il pubblico: si chiama Garibaldi. E' il 1849. Garibaldi è in fuga con la moglie Anita e pochi compagni. E fugge bene, da ■grande eroe, braccato e imprendibile. E' per lui che le persone non vanno più nei teatri e i teatri chiudono. E' tempo di grande confusione, di grandi slanci, di grandi gesta e si preferisce stare nelle piazze, o salire Sulle barricate. E non c'è più interesse per storie antiche e risapute. C'è una straordinaria storia che si va via via imbastendo ed è quella che la gente vuol sentirsi raccontare, magari da Garibaldi in persona, il «Leone della libertà», il grande antagonista di Ermete e Palma, l'interprete dal carisma irresistibile che non ha nemmeno bisogno di scene e attrezzeria. Ai due attori non rimane che mettersi a loro volta sulle sue tracce. E' Garibaldi ciò che il pubblico vuole? E che Garibaldi sia. Lo seguono in ogni impresa, annotano ogni azione. Dall'epopea garibaldina trarranno un copione che entrerà immediatamente in repertorio. Lo fanno per poter sopravvivere, per continuare a lavorare e non importa se ciò andrà a scapito degli amati classici: il pubblico sarà finalmente riconquistato e soltanto questo conta. «Lo spettacolo - spiega l'autore-attore Marco Zannoni - è un divertito sguardo al Risorgimento e alla sua nostalgica ricerca dell'aria del melodramma nella vita e nei sentimenti». E aggiunge: «La comicità dello spettacolo è da ricercare nella storia d'Italia "scritta" su copione da due attori che al culmine della loro inventiva ordineranno l'allestimento ai macchinisti teatrali di una nave capace di bordeggiare la penisola facendone un'unica "piazza teatrale". Essi diverranno Garibaldi e Anita e loro il merito inconsapevole dell'Italia unita», [m. bo.]

Luoghi citati: Ermete, Italia