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NON SOLTANTO FAUST NON SOLTANTO FAUST Suscita curiosità la ripresa al Teatro Regio - dopo oltre un secolo ma finalmente in lingua originale - di «Romèo et Juliette» di Gounod: ne parleranno al Piccolo Regio venerdì 13 (ore 20,30, ingresso libero) Guido Davico Bonino e mercoledì 18 (ore 17,30, ingresso libero) Giuseppe Parisi, autore, fra l'altro, di un libro dedicato ai rapporti fra Torino e l'opera francese, che, almeno per quanto riguarda Gounod, s'identifica quasi esclusivamente in «Faust», di cui, nei vari teatri cittadini, fra il 1864 e il 1975, sono state rappresentate una trentina di edizioni. Torino tuttavia è certo fra le città italiane una delle più attente al piccolo universo gounodiano nel senso di averne rappresentati alcuni titoli desueti. E' il caso del «Tributo di Zamora» (Regio, marzo 1882), di «Mireille» («prima» per l'Italia, Teatro Carignano, ottobre 1885), de «La colomba» (una sola recita al Balbo il 19 aprile 1912, a cura della Compagnia della Commedia Musicale). Quarta opera di Gounod a essere rappresentata a Torino, nel marzo 1890 viene il turno di «Romeo e Giulietta», ma una sola è la rappresentazione a causa dell'indisposizione del protagonista, il giovane non ancora famoso tenore catalano Francisco Vinas. L'opera tornerà poi per altre due recite al Teatro Carignano nel maggio 1910. La ricomparsa al Regio di questo lungo e appassionato duetto d'amore, com'è stato definito «Romèo et Juliette», registra la presenza singolare di una coppia unita sulla scena come nella vita: il tenore Giuseppe Sabbatini (già ascoltato a Torino quale Tonio e Arturo) e il soprano americano (ma di origine svedese) Nancy Gustafson, esordiente al Regio. Martedì 17 alle 17,45 l'opera sarà presentata da Giorgio Gualerzi alla Cascina Giaione (via Guido Reni 102) a cura dell'Associazione Musica Viva, [gi. gu.]