Al museo «Amori bestiali»

Al museo «Amori bestiali» ROMA Al museo «Amori bestiali» i n a a n i e , ri m FINO a ieri il Museo Civico di Zoologia di Roma era un po' polveroso e negletto. Né lo favoriva il fatto di trovarsi all'interno e alle dipendenze del locale Giardino zoologico. E per molte buone ragioni la maggioranza degli zoofili preferiva contemplare un animale vivo, anziché impagliato o sotto formalina. La situazione però cambierà gradualmente per tutti, ricercatori o profani, a partire da quest'anno, e con il concorso di molteplici fattori, il primo dei quali vede impegnata la rinnovata direzione del Museo, decisa a ottenere una completa automomia scientifica e amministrativa, non già per tentare una inconcepibile gara per il primato, in concorrenza con il Giardino Zoologico, bensì allo scopo di realizzare con esso una concorde azione di informazione e divulgazione indirizzata a tutto il pubblico, pur privilegiando il rapporto con le scuole di ogni ordine e grado. Ma non si equivochi. Il Museo di scienze naturali della capitale non sta per votarsi alla sola dimensione didattica o parascolastica. Gli specialisti continueranno a trovarvi quegli spazi «riservati» e, si spera, tutte quelle «campionature» di specie indispensabili al progredire delle loro ricerche, magari con l'ausilio di nuove strumentazioni, e i visitatori adulti potranno sempre rintracciare, nel contesto dei rinnovati criteri espositivi, il «filo rosso» delle tradizionali ripartizioni. Le mosse strategiche del Museo mirano per l'appunto a sviluppare una duplice azione: l'una articolata su specifici problemi o soggetti, e dunque imperniata su particolari percorsi, l'altra rivolta a un ammodernamento generale che consenta di creare «uno spazio di scoperta, di interrogazione della natura e di godimento culturale...». Ovviamente con strumenti diversi. A cominciare dalle mostre temporanee, come l'attuale esposizione Amori bestiali aperta fino a tutto febbraio e dedicata alla sessualità del mondo animale, a cui seguirà, dalla fine di marzo, la rassegna che avrà per tema il solenne e consequenziale evento della nascita. Programma quanto mai ambizioso e che, nella mostra attualmente visitabile, si è concretato in una terna di grandi sale, la prima delle quali ospita un esemplare assieme di testimonianze sulla natura e i meccanismi dell'impulso riproduttivo, quale cardine per la conservazione e l'evoluzione delle singole specie. Con qualche condizionamento esterno, in quanto la fecondità degli esseri viventi ha più di una correlazione con la variabilità delle condizioni ambientali. Più varia e curiosa la seconda sala e di maggiore spessore scientifico la terza, poiché dedicate, rispettivamente, al giuoco della seduzione, così come si presenta all'interno di determinate specie, e alla interdipendenza fra sessualità, evoluzione e biodiversità delle varie «nicchie ecologiche». Il che significa che, in ambedue i settori, il disegno e la modellistica, il tradizionale sistema diorama e la multimedialità concorrono con pari efficacia nell'illustrare qualità e intensità dei messaggi visivi, acustici e odorosi che si intrecciano entro il regno della natura. Sono inoltre documentate le varianti dei meccanismi riproduttivi: dall'ermafroditismo autofertilizzante o con reciproca fertilizzazione delle diverse specie di invertebrati, alla partenogenesi o ginogenesi (sviluppo dell'uovo senza fecondazione, nel primo caso, o, nel secondo, con attivazione ottenuta con la penetrazione di uno spremio, ma senza che il suo nucleo si fonda con quello femminile), rispettivamente presenti in taluni ceppi di insetti o crostacei e in taluni vermi nematodi e turbellari, alla sessualità «libera», come quella dei babbuini a quella «culturale» dell'uomo. Nata grazie a un'idea di Alberto Zilli e realizzata con il coordinamento scientifico e tecnico di Alessandra Somaschini, la rassegna Amorì bestiali osserverà fino al giorno di chiusura (il 28 febbraio) il seguente orario: tutti i giorni dalle 8,30 alle 13,30 e dalle 15 alle 16,30. Biglietto d'ingresso cumulativo con quello del Giardino zoologico. Tel. 06-321.65.86. Alberto C. Ambesi

Persone citate: Alberto C. Ambesi, Alberto Zilli, Alessandra Somaschini

Luoghi citati: Roma