«L'Autovelox ha sempre ragione» di R. Cri.

«L'Autovelox ha sempre ragione» La Cassazione «L'Autovelox ha sempre ragione» o o e a a a n o. r a o tl.] ROMA. Le rilevazioni dell'Autovelox sono attendibili anche quando la velocità che attribuiscono alle macchine - fotografate in flagrante - è superiore alla velocità massima per la quale i veicoli sono stati omologati. Lo ha stabilito la Cassazione con una sentenza della prima sezione civile (1489/98) con la quale ha respinto il ricorso di un automobilista: si era visto confermare dal giudice di Pace di Aosta la multa di un milione inflittagli per aver percorso a 172 km/h, in base a quanto attestato dall'Autovelox, un tratto dell'autostrada A5 Torino-Aosta. A nulla è valso al guidatore contestare l'infrazione in base al fatto che sul libretto di circolazione la velocità massima della vettura, da lui definita vetusta, era indicata in 168 km/h. I magistrati della corte di Cassazione hanno condiviso le argomentazioni del giudice aostano che, consultandosi con la Motorizzazione civile della Valle d'Aosta, era giunto alla conclusione che «la velocità massima indicata dai documenti del veicolo poteva essere superata o non raggiunta con tolleranza del cinque per cento». Sottolineano i giudici romani: l'Autovelox era in ordine, con «piena efficacia probatoria perchè controllato prima dell'installazione e risultato perfettamente funzionante», tarato su eccessi superiori ai 136 km orari con una tolleranza a favore del conducente dell'uno per cento. Quindi «il rilievo fotografico si doveva ritenere conforme alla realtà». Con alcune recenti sentenze la Cassazione ha fissato i limiti per la validità degli accertamenti con l'Autovelox, una materia che da anni è fonte di polemiche e spesso porta a contestazioni in pretura. Sentenza 5831/97: la precisione di questi apparecchi, anche qualora non sia massima, non può essere contestata adducendo motivi come la notorietà del loro cattivo funzionamento. Inoltre la presenza nei tratti stradali non deve necessariamente essere segnalata in quanto i doveri della «trasparenza» tra amministrazione e cittadini è sufficientemente rispettata quando sono evidenziati, e ben segnalati, i limiti di velocità. Sentenza 5833/97: le multe prese guidando la macchina di un amico possono essere contestate, anche in caso di Autovelox, solo dal proprietario della vettura. Sentenza 5838/97: non è valida la multa se viene notificata oltre 150 giorni dopo l'infrazione. Prima tale limite scattava a partire dall'identificazione dell'autista, e i vigili avevano più tempo per provvedere alle notifiche. Sentenza 8896/97: gli Autovelox non possono multare i ciclomotori in quanto non sono una prova valida per misurare il superamento del limite di velocità, fissato a 45 chilometri orari per questo mezzo di trasporto. Infine, relativamente alle contestazioni che possono essere rivolte a questi apparecchi, i giudici della corte di Cassazione hanno specificato: occorre dimostrare «in base a prove concrete un difetto di funzionamento nei dispositivi», [r. cri.]

Luoghi citati: Aosta, Roma, Valle D'aosta