La Uno bianca esce dal giallo dell'Alma

La Uno bianca esce dal giallo dell'Alma FRANCIA Gli inquirenti: chiusa la pista del complotto. Interrogata la donna che dice di aver avuto una figlia da Dodi La Uno bianca esce dal giallo dell'Alma Nuova perizia della polizia: non è l'auto dell'incidente di Diana PARIGI NOSTRO SERVIZIO La tesi del complotto non resiste alla prova dei fatti, smantellata dagli investigatori della «brigade criminelle» di Parigi che ieri hanno fatto sfumare anche la pista della Fiat Uno bianca che secondo il miliardario Mohamed al Fayed sarebbe stata coinvolta nel tragico incidente del tunnel dell'Alma nel quale perirono, la notte del 31 agosto scorso, suo figlio Dodi e la principessa Diana. «La sciagura fu provocata e non accidentale», sostiene, con un'ostinazione che ha del patetico, il miliardario egiziano, tornato alla carica ancora l'altro ieri, in un'intervista-fiume al quotidiano londinese «Daily Mirrar». Ma c'è di più: attraverso i suoi legali parigini, Mohamed al Fayed è addirittura riuscito a persuadere la polizia francese a esaminare per la seconda volta una Uno bianca, danneggiata, che era stata ceduta mesi fa, come «rottame», a un garagista della periferia di Tours. L'auto era già stata individuata; ma, fatti i primi esami, gli investigatori erano arrivati alla conclusione che non poteva trattarsi della misteriosa vettura la cui presenza nel sotterraneo dell'Alma, qualche frazione di secondo prima che la Mercedes guidata da Henri Paul (anche lui morto nella sciagura) sulla quale viaggiavano Diana e Dodi si schiantasse contro il tredicesimo pilastro, era stata segnalata da diversi testimoni. L'auto bianca, avevano dichiarato alla polizia, procedeva a zig-zag; ed era stato probabilmente nel tentativo di evitarla che l'autista aveva perso il controllo. Inoltre, ima strisciata di vernice bianca era stata rilevata su una fiancata della Mercedes, e dei frammenti di un fanalino di coda dello stesso tipo di quelli montati sui modelli Uno della Fiat erano stati trovati sull'asfalto. Ieri, i nuovi esami condotti su richiesta degli avvocati Kiejman e Dartevelle hanno dato esito negativo. Nel rapporto che i segugi della «brigade criminelle» hanno consegnato al giudice Hervé Stéphan incaricato dell'istruttoria, si legge che nessun elemento permette di stabilire un legame tra l'auto ritrovata vicino a Tours e l'incidente mortale del 31 agosto. Sfuma dunque anche questa pista sulla quale Mohamed al Fayed contava moltissimo per rilanciare l'inchiesta e dare consistenza alla tesi del complotto. Il «giallo» della Uno bianca era tornato alla ribalta quando Pierre Ottavioli, famoso commissario della «Police judiciaire» di Parigi ora pensionato e ingaggiato come investigatore privato dal miliardario egiziano per condurre una contro-inchiesta sulla morte di Diana e Dodi, aveva ritrovato un'auto (una Uno bianca, appunto) sospetta, venduta come «rottame», ma con un parafango recentemente riverniciato. E in Gran Bretagna Diane Holliday, l'inglese di 36 anni che dice di aver avuto una figlia da Dodi Al Fayed, è stata fermata dalla polizia del Suffolk e mterrogata in commissariato. La polizia non ha precisato il perchè del fermo ma non sembrano esserci dubbi che sia in rapporto alla presunta paternità da parte dell'ultimo compagno della principessa Diana. Enrico Sviolinai i

Persone citate: Diane Holliday, Dodi Al Fayed, Henri Paul, Kiejman, Pierre Ottavioli, Police

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Parigi