Clinton: il no russo non mi ferma

Clinton: il no russo non mi ferma Cresce la tensione Usa-Mosca. L'Italia esclusa dall'elenco dei Paesi favorevoli al blitz Clinton: il no russo non mi ferma Prodi: mi spieghino perché bisogna attaccare l'Iraq WASHINGTON. «Un niet della Russia non può essere un no per gli Stati Uniti, non in queste circostanze», così Bill Clinton sgombera il campo da equivoci dopo le tensioni dei giorni scorsi: sulla questione irachena Mosca non ha un diritto di veto e Washington, se necessario, farà da sé. «Ho fatto i salti mortali per trovare uno sbocco diplomatico», ha detto il Presidente. «E ritengo che se la diplomazia fallirà, non potremo lasciare le cose come stanno e tornarcene a casa». Intanto, il presidente del Consiglio Romano Prodi fissa la posizione italiana sull'Iraq. Conferma la richiesta di un immediato coinvolgimento dell'Orni e invita gli Usa a illustrare gli obiettivi di un eventuale intervento militare. «Nessuno mette in discussione - afferma il premier di fronte alla platea degli stati generali della sinistra - la profonda amicizia che l'Italia ha verso gli Usa», ma «abbiamo il diritto e il dovere di essere informati fino in fondo sull'azione militare». SERVIZI ALLE PAG. 2 E 3

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, Romano Prodi