Black & Decker vuole emigrare

Black & Decker vuole emigrare Black & Decker vuole emigrare A rischio 672posti e uno stabilimento MILANO. La pobtica mondiale della Black & Decker, decisa a tagbare le produzioni ritenute troppo costose, tocca anche l'Italia e, in particolare, lo stabilimento di Molteno, in provincia di Lecco, dove sono a rischio 672 posti di lavoro. L'incontro tra i sindacati e Bob Schwartz, vicepresidente del gruppo americano, non ha lasciato spiragli: costo del lavoro troppo elevato e mancanza di flessibhità sembrano condannare lo stabbimento di Molteno. La decisione dovrebbe essere formalmente comunicata mercoledì prossimo, 18 febbraio, all'Unione industriali di Lecco. Restano quindi cinque giorni per agire: «Finché la decisione definitiva di chiudere Molteno non sarà stata presa, lavoreremo per trovare la soluzione migliore», ha affermato b direttore del personale deba Black & Decker in Itaba, Giovanni Nobile, durante un incontro alla Regione Lombardia. «Non si tratta solo di un problema di flessibihtà del lavoro - ha precisato Nobbe - il discorso è più ampio». La multinazionale americana ha in Italia, a Monza, anche la direzione marketing europeo e, a Perugia, un impianto per la produzione di attrezzi e la lavorazione del legno. Nel '96 le vendite sono state pari a 374 mibardi, con un rosso di 7,4 mibardi, mentre nel '95 ad un fatturato di 383 miliardi era corrisposta una perdita di 11,6 miliardi. Intanto nello stabilimento di Molteno la mobilitazione dei lavoratori prosegue anche con presidi notturni e b segretario della Cisl di Lecco, Carlo Spreafico, dice di essere pronto «a creare un nuovo caso Renault», chiedendo ab'Unione Europea di intervenire con sanzioni contro la società per taglio ingiustificato di posti di lavoro. «Siamo in presenza di una precisa scelta pobtica e non tanto economica, perché buona parte deba produzione è destinata agh Stati Uniti», commenta ancora Spreafico. Al momento non è comunque ancora iniziata un"1, ve¬ ra e propria trattativa, ma nei giorni scorsi la dirigenza deba multinazionale ha chiesto ai sindacati di fabbrica di predi sporre un piano per la raziona lizzazione del lavoro, intanto l'amministrazione regionale invierà un telegramma ai ministe ri del Lavoro, deb' Industria e degb Esteri perché «muovano passi concreti nei confronti del la proprietà». li ministro del Lavoro, Treu

Persone citate: Carlo Spreafico, Decker, Giovanni Nobile, Schwartz, Spreafico, Treu