«Tra un anno lo Stato palestinese» di Aldo Baquis

«Tra un anno lo Stato palestinese» MEDIO ORIENTE L'annuncio mentre nei Territori migliaia di persone inneggiano a Saddam «Tra un anno lo Stato palestinese» Arafat: e avrà Gerusalemme Est come capitale TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Il presidente dell'Anp Yasser Arafat ha annunciato ieri che uno Stato palestinese nelle zone di autonomia sarà proclamato al più tardi l'anno prossimo e - riferendosi indirettamente agli israeliani - ha aggiunto che «chi non è daccordo può trangugiarsi l'acqua del mare di Gaza o del Mar Morto». In un polemico discorso - pronunciato a Ramallah in occasione delle commemorazioni per il 50° anniversario della «Nakba», ossia la «catastrofe» della nascita di Israele che tramutò in profughi centinaia di migliaia di palestinesi - Arafat ha anche avvertito che il futuro Stato palestinese avrà Gerusalemme Est per capitale. «Per questa causa sono pronto anche al martirio», ha assicurato il «Rais». Il multante discorso di Arafat - che ha minacciato la ripresa dell'intifada, la rivolta popolare che segnò gli anni dal 1987 al '93 - è stato pronunciato mentre nei Territori migliaia di dimostranti sono tornati anche ieri ad inneggiare in favore di Saddam, ignorando i divieti della polizia dell'Anp. A Nablus centinaia di manifestanti hanno tentato l'assalto alla Tomba di Giuseppe, un luogo di preghiera ebreo. A Hebron l'esercito israeliano ha sparato proiettai di gomma per disperdere dimostranti armati di bottiglie incendiarie. A Khan Yunes (Gaza) militari israeliani e palestinesi si sono azzuffati e un ufficiale israeliano è rimasto contuso. Un'insurrezione palestinese nei Territori è considerata dai vertici militari israeliani uno sviluppo possibile qualora l'Iraq tornasse ad attaccare lo Stato ebraico come nel 1991. Nei giorni scorsi il premier Netanyahu ha esaminato questo pessimistico scenario con i ministri Yitzhak Mordechai (difesa), Ariel Sharon (infrastrutture nazionali) e Rafael Eitan (vicepreinier, ex capo di stato maggiore). Ieri Netanyahu ha lasciato intravedere i propri sospetti affermando che «alla luce della crisi irachena e delle manifestazioni a favore di Saddam non sono persuaso che da parte palestinese ci sia sincerità», quando affermano di voler regolare pacificamente il conflitto con Israele. Il corollario di questi timori è che «Israele non può fare concessioni che mettano a repentaglio la propria sicurezza». Sembra di capire che il ritiro israeliano in Cisgiordania è stato rinviato sine die. Arafat, che sulla crisi irachena ha assunto un atteggiamento molto cauto, ha reagito con stizza alle velate accuse israeliane. «Netanyahu - ha detto - vorrebbe far pagare ai palestinesi il prezzo della crisi nel Golfo, come nel 1991». Se Israele cercherà di esimersi dagli impegni assunti con gli accordi di Oslo, i palestinesi si sentiranno liberi di compiere passi unilaterali: come la dichiarazione di uno Stato indipendente già nel maggio 1999. Aldo Baquis fi