D'Atomo chiede al Corriere 2 miliardi di danni di Chiara Beria Di ArgentineFerruccio De Bortoli

D'Atomo chiede al Corriere 2 miliardi di danni INFORMAZIONE E POLITICA Per gli articoli sul presunto piano del segretario pds di «accelerare il processo di unità sindacale» D'Atomo chiede al Corriere 2 miliardi di danni E sfida il direttore De Bortoli: «Giuri che l'ho intimidita» MILANO UE miliardi di risarcimento danni e un inconsueto, per una causa di diffamazione, giuramento decisorio richiesto a Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, perché ripeta nei particolari davanti a un giudice che Massimo D'Alema, come aveva scritto in un fondo di prima pagina, ha compiuto contro il giornale «una serie di piccoli atti d'intimidazione» arrivando «a rivolgersi agli azionisti» tanto da ricordargli per la sua «insofferenza verso l'informazione» il «miglior» Craxi. Una sfida di D'Alema al Corriere con in palio la testa di De Bortoli? «Ma no! E' solo una scelta di tecnica processuale. Abbiamo ritenuto con l'onorevole D'Alema che questa fosse la strada migliore per raggiungere gli scopi che ci siamo prefissati», smorza l'avvocato Filippo Caccamo, legale con Luca Petrucci del leader pds. Quali scopi? «Non ho altro da dire. E poi, perché stupirsi? Il giuramento decisorio non è altro che una sorta di contro-esame preso a prestito dal penale. Per noi è più importante della liquidazione dei danni». Messaggio chiaro. Al di là delle parole di Caccamo la nuova mossa di D'Alema che si è ritenuto «gravemente diffamato nel pensiero e nella dignità» da una serie di articoli pubblicati tra novembre e dicembre dal Corriere su un suo presunto piano per accelerare il processo di unità sindacale, è destinata a sollevare non poche polemiche. Dopo aver chiesto con una serie di esposti all'Ordine dei giornalisti sanzioni disciplinari per De Bortoli e gli autori degli articoli incriminati, Francesco Verderami e Felice Saulino (nel caso di Verderami l'Ordine della Calabria ha dichiarato irricevibile l'esposto riconoscendogli di aver esercitato «il diritto-dovere d'informare l'opinione pubblica»), martedì 10 febbraio, D'Alema ha infatti alzato il tiro. E ha scelto la strada di una causa civile citando il direttore del quotidiano e la società Rcs Editori a comparire 1' 11 maggio in tribunale. Nell'atto di citazione si sostiene che il Corriere: «Ha pubblicato notizie non vere, evitando di citare le fonti dirette o indirette o di interpellare l'interessato». Ma c'è di più. D'Alema sfida De Bortoli a raccontare sotto giuramento quali siano stati i famosi atti d'intimidazione e di parlare dell'incontro al quale ha alluso nel fondo. Incontro che avrebbe avuto con «il suddetto azionista nella circostanza che qui di seguito vado ad indicare e in quell'incontro chiese al predetto azionista quanto qui di seguito « vengo a spiegare». Per individuare l'interlocutore gli avvocati di D'Alema producono certificato della Camera di Commercio di Milano sul pacchetto azionario della società Rcs Editori. Insomma, molto di più di una semplice querela per diffamazione anche perché il giuramento decisorio di solito è usato in sede penale per casi come assegni non onorati o merce non pagata. Caterina Ma- lavenda, dello studio Corso Bovio, che difende De Bortoli commenta: «Sorprende la richiesta di risarcimento fuori dalla media, sorprende il ricorso allo strumento giuridico del giuramento decisorio che potrebbe non essere ammesso dal giudice e sorprende che questo atto viene fatto a oltre due mesi dalla pubblicazione degli articoli mentre l'Ordine della Lombardia sta decidendo sul ricorso disciplinare fatto dal segretario del pds contro De Bortoli». Il direttore ora tace. Ha già spiegato la sua versione all'Ordine (prossimo appuntamento il 23 febbraio) mentre Saulino si è praticamente avvalso della facoltà di non rispondere. Un pasticcio di cui non s'intravede la fine. Certo è che per un furbo Giulio Andreotti che non ha mai sporto una querela in vita sua oggi non c'è solo Antonio Di Pietro con la sua raffica di denunce ma anche Leoluca Orlando. Il leader della Rete ha infatti chiesto a Epoca 10 miliardi di danni ma il tribunale di Roma gli ha dato torto. Chiara Beria di Argentine Il direttore tace «Ho già spiegato la mia versione all'Ordine» E' l'ennesimo capitolo della «guerra» del leader con i giornali Il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli

Luoghi citati: Calabria, Lombardia, Milano, Roma