Cossiga-Berlusconi prove di disgelo di Antonella Rampino

Cossiga-Berlusconi prove di disgelo L'idea è che il nuovo movimento dell'ex presidente e Forza Italia possano convergere Cossiga-Berlusconi prove di disgelo Due orefaccia a faccia, e ora una cena ROMA. Mentre a Firenze si tengono gli Stati Generali della sinistra, a Roma si è rimesso in moto il centro. Berlusconi, unico leader oltre Bossi a non seguire da vicino la nascita della Cosa 2, ieri ha incontrato Cossiga. Il patto della crostata è «immangiabile», ha detto l'ex capo dello Stato riferendosi all'intesa siglata a casa Letta in materia di riforme istituzionali. E Berlusconi comincia a pensarla allo stesso modo. Ieri il leader di Forza Italia e l'ex presidente della Repubblica si sono visti per un'ora e 45 minuti. Chiacchierata a tutto campo, in casa Cossiga alle nove del mattino. Il «disgelo» tra il leader di Forza Italia, e Cossiga che lo spronava ad esercitare una più forte opposizione, tanto che sembrò un'autocandidatura alla guida del Polo, era avvenuto a cena, un mese fa: tre ore di faccia a faccia in un ristorante al riparo da occlù indiscreti, sul lago di Bracciano. «E' andata bene anche stavolta - dice Berlusconi -, tanto che Cossiga mi ha invitato a cena in un famoso ristorante di cucina veneta, El Toulà». E lì, scherza allusivo Cossiga, invece del patto della crostata, potrebbe nascere l'alleanza della torta sbrisolona. Dopo l'incontro, Berlusconi ha espresso ai giornalisti le sue perplessità sulle riforme costituzionali, «non ho assolutamente il convincimento che la Bicamerale e il successivo lavoro del Parlamento possano concludersi positivamente». Anche se, ha aggiunto, la speranza è l'ultima a morire. E subito tra i deputati di Forza Italia che mal digerivano il Berlusconi poco battagliero in Bicamerale è tornato il sorriso. Forza Italia promette battaglia in aula sui punti che ritiene qualificanti, a cominciare dalla sussidiarietà, all'ordine del giorno per il 24 febbraio, passando per l'ampliamento dei poteri del Presidente della Repubblica, per finire con la giustizia, «per la quale la maggioranza si è rimangiata tutto», come dice Giorgio Rebuffa. Cossiga ha insomma fatto breccia nel cuore del Cavaliere: occorre rompere l'asse pds-an, spezzare il patto che ha sorretto fin qui le riforme costituzionali. Il disagio di an è evidente. All'incontro Cossiga-Berlusconi il vicepresidente Tatarella, noto per essere «l'uomo dell'armonia», e che di Cossiga è vicino di casa, ha reagito inviando un biglietto, «mi state facendo le corna sotto gli occhi, possiamo riparare con una crostata o un caffé...». Berlusconi gli ha risposto di persona, appena arrivato alla Camera, «ma certo che ti offro un caffè, Pinuccio», e si è fermato a chiacchierare una mezz'oretta con lui e con Fini. «Siamo amicissimi, anche se su alcuni temi ci sono sensibilità diverse», ha poi fatto notare ai giornalisti. Perché all'ordine del giorno del lungo colloquio con Cossiga non c'erano solo le riforme, ma anche le sorti dell'opposizione. «Il ccd è fortemente spaccato, al limite della scissione: so per certo che hanno già discusso di poltrone, candidature e rappresentanze» conferma il senatore forzista Marcello Pera. Berlusconi stesso ha ammesso di vedere nel Polo «una certa fibrillazione», ma di guardarla con serenità. E al centro della contesa c'è proprio Cossiga, il suo «nuovo centro». «Non si capisce bene cosa sia» dice ancora Pera: «C'è Martinazzoli che vuole condizionare l'Ulivo, fare una sorta di partito popolare numero quattro, e dunque guarda a sinistra. E c'è Cossiga che invece pensa a una formazione di cen¬ tro-destra». L'idea è che Forza Italia e il costituendo nuovo centro possano procedere in parallelo. Ma si sa che le parallele, alla lunga distanza, convergono, secondo la famosa espressione di Moro. Infatti, così parla Roberto Formigoni, al quale Cossiga ha raccontato il proprio incontro con Berlusconi: «Si va avanti, il progetto è giusto. Puntiamo a costruire un centro forte, alternativo alla sinistra, collocato nel bipolarismo, e aperto al contributo di tutti, a cominciare da Forza Italia, che mi auguro accetti di essere della partita». Formigoni ha aggiunto che quando nascerà il partito di Cossiga avrà forma federativa: come dire che è prevista la doppia tessera. E che potrebbe attrarre anche i moderati dell'Ulivo. Dopo l'incontro che ha catalizzato la giornata politica romana, c'è stata una girandola di contatti: Buttiglione-Cossiga, Buttiglione-Berlusconi per quel che riguarda il cdu. Follini è andato a salutare Cossiga per conto di Casini, ma non ha sciolto la riserva del segretario del ccd a partecipare alla «costituente» del nuovo centro fissata per lunedì prossimo a palazzo Giustiniani. Ci sarà invece certamente Clemente Mastella, che del ccd è il presidente. E che diserterà invece, «per mancanza di spirito unitario», la direzione nazionale del suo partito. Antonella Rampino L'ex capo delio Stato Francesco Cossiga

Luoghi citati: Bracciano, El Toulà, Firenze, Roma