Uno spinello a peso d'oro di Foto Ansa

Uno spinello a peso d'oro Doping nello snowboard: l'azzurro Thomas Prugger, secondo, dovrebbe vincere il titolo a tavolino Uno spinello a peso d'oro Rebagliati declassato per marijuana NAGANO DAL NOSTRO INVIATO Tutto ci si aspettava tranne che l'Italia accedesse ah'oro per quella che in gergo giovanile si definisce «una canna», una fumata di marijuana. Invece può succedere, probabilmente è già successo, perché per il gioco dei fusi orari la decisione della Commissione d'appello del Ciò sulla squalifica di Ross Rebagliati, che domenica ha vinto nello snowboard davanti all'azzurro Thomas Prugger, è stata annunciata soltanto nella notte italiana. Nell'attesa, Rebaghati è stato declassato dal Comitato esecutivo e la situazione può non esaurirsi qui: la legge giapponese infatti è severissima con chi fa uso di droghe, come ricordano Paul McCartney, l'ex Beatle che anni fa venne fermato a Tokyo con la marijuana, e Maradona, cui viene sistematicamente rifiutato il visto. Se le autorità locali decidessero di andare fino in fondo, Rebaghati rischierebbe la prigione o l'espulsione dal Paese. Nel frattempo la pohzia ha già effettuato ima perquisizione al Villaggio olimpico, con il sospetto che ci sie un giro di stupefacenti. Il doping, la spina ad orologeria di ogni avvenimento sportivo, in questo caso s'è materializzato in uno spinello e la decisione del Comitato ohmpico è destinata ad accendere un dibattito che va oltre lo snowboard: lo annunciano le centinaia di messaggi ironici, graffiami, iconoclasti inviati in poche ore al sito Internet della Cmi. Si può definire doping la cannabis che nel sentimento comune ha perso l'impatto di una vera e propria droga? E si può punire chi la usa allo stesso modo di chi s'è bombato con i cocktail da bar psichedelico come Ben Johnson? Il biondino canadese è stato squalificato perché gli esami condotti dal temutissimo dottor Ueki, detto «Mastrolindo», quello che pescò sette nuotatori cinesi dopati ai Giochi Asiatici, hanno accertato un tasso di metaboliti da cannabis superiore al consentito: 17,8 invece di 15. Per arrivare a quel limite non basta una tirata distratta, né si può credere che Rebaghati sia vittima del fumo passivo: in un comunicato letto dal suo allenatore, il surfista di lontane origini savonesi ha detto tra l'ilarità generale che il 31 gennaio scorso era stato a una festa in cui tutti fumavano come ciminiere e si è Il canadescolpe, sointossicatopassivo in e: non ho no stato dal fumo una festa intossicato. Forse dalle sue parti gli spinelli hanno il diametro di un gasdotto e sprigionano nubi tossiche come a Seveso. In realtà, a quanto pare, Rebaghati farebbe da tempo uso di marijuana. «L'ultima volta l'ho fumata nell'aprile del '97», ha ammesso e sia a settembre che a dicembre i test della squadra canadese avevano evidenziato tracce di cannabis nel suo sangue seppure in quantità inferiori al limite. Di qui il dubbio che l'aumento di metaboliti sia dovuto a un'assunzione recente, magari al Villaggio. «Da quando lo snowboard è tra gh sport olimpici ne ho sempre rispettato le regole - s'è difeso il canadese -, Amo la vita». Il suo Comitato olimpico l'ha appoggiato senza grande convinzione: «E' una leggerezza che non può comportare la squalifica, basta una severa reprimenda»; si è puntato sulle incertezze del Ciò per il quale l'uso di alcool e cannabis (che appaiono in capo alla lista delle sostanze proibite) può determinare soltanto una sanzione, ad esempio una forte multa, senza che si debba restituire la medaglia. Gh italiani hanno atteso in silenzio. Solo il presidente della Fisi, Valentino, ha dichiarato che «un oro a tavolino non sarebbe rubato». Prugger invece è scomparso, forse l'avrebbe imbarazzato prendere posizione sul suo mondo, gioire per la medaglia strappata in quel modo a Rebaghati che è suo amico. In attesa di una conferenza mondiale che definisca in accordo con l'Onu quali droghe si possono tollerare e quali punire nello sport, il Ciò ha giudicato sulla base delle leggi attuali. Una sentenza contrastata. La squalifica è stata votata dalla commissione medica con la maggioranza di un voto ( 13 a 12) e dal Comitato esecutivo con tre favorevoli, due contrari e due astenuti. E' la dimostrazione che persino gli ingessatissimi dirigenti dello sport mondiale hanno dubitato che l'uso della marijuana sia tanto riprovevole. D'altra parte una semphce sanzione poteva apparire mi pericoloso precedente: quasi che lo sport accettasse ciò che molti governi condannano. Inoltre c'è contrasto sugli effetti dopanti della cannabis: qualcuno sostiene che non esistano, altri ritengono che infonda coraggio. «I sultani dell'Egitto la davano ai Mamelucchi per mandarli a morire in battaglia», sostiene il professor Dal Monte, uno degh scienziati che studiano maggiormente lo sport. Per lo snowboard, al debutto alle Olimpiadi, s'è creato un problema di immagine che oscura le paginate incensatorie. Può passare che i surfisti della neve siano belli, liberi, trasgressivi e rappresentino un nuovo fenomeno giovanile, ma esiste davvero una loro connessióne con la cultura della marijuana? «Nel nostro sport c'è la filosofia dell'assoluta libertà di comportamento, ma quando si è atleti si sa che la marijuana è molto negativa. Non si può dire che noi siamo tutti pazzi», ha detto l'allenatore canadese. Nessuno ha parlato di pazzia. Semmai di spinelli. Marco Ansaldo Il canadese: non ho colpe, sono stato intossicato dal fumo passivo in una festa 9 T 8 NAGANO 1 Ross Rebagliati (a lato) ha ammesso di aver fumato degli spinelli: «Ma non lo faccio più dall'aprile '97» Un reato grave, in Giappone: il canadese potrebbe essere espulso dal Paese, o addirittura arrestato A sinistra l'azzurro Thomas Prugger, che quasi certamente vincerà l'oro a tavolino [FOTO ANSA]

Luoghi citati: Egitto, Giappone, Italia, Seveso, Tokyo