La Signora sciupa, ma limita i danni

La Signora sciupa, ma limita i danni La Juventus si accontenta di un punto a Brescia e anche l'Inter pareggia a Firenze La Signora sciupa, ma limita i danni Savino replica a Inzaghi BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO La folle corsa della Juve (5 vittorie consecutive) si ferma a Brescia. «Prima o poi ci impediranno di vincere» ha detto Lippi rivelandosi un buon profeta. I campioni d'Italia hanno dominato, ma anche sprecato troppo e se ne vanno con un pareggio che, grazie alla Fiorentina, non cambia la storia del campionato. Dal sacchetto delle sorprese di Lippi esce una Juve ancor più coraggiosa e decisa a mantenere il primato. Tre difensori, quattro centrocampisti e Zidane stabilmente sistemato sulla linea degli attaccanti a completamento di un'evoluzione tattica ampiamente evidenziata da ìm mese a questa parte. La sorpresa dell'ultima ora è l'assenza di Peruzzi, colpito nella serata di martedì dall'influenza. Juve a trazione anteriore, ma spesso in difficoltà nel settore centrale, dove il Brescia ridisegnato da Ferrario ha una robusta cerniera formata da 5 giocatori che inaridiscono le fonti del gioco bianconero. I gemelli Filippini si alternano in fase di spinta e aprono spesso ferite dolorose sul fianco destro della difesa di Lippi. Non è facile passare, la Juve ci prova con tutte le armi a disposizione. E' quasi sempre Davids che ha in pugno le chiavi del gioco, smista 2 pallone di prima, aiuta Deschamps in fase di contenimento. Inzaghi e Del Piero trovano in Adani, Bia e Savino delle attentissime sentinelle. Nulla sfugge, fare breccia diventa un problema. Dopo un contropiede di Hubner (5') che Antonio Fihppini vanifica con un controllo maldestro a pochi metri da Rampulla, la Juve ha la prima occasione al 26' con un corner di Zidane che di testa Monterò spedisce a lato. I cambi di fronte sono immediati e scanditi da grande rapidità. Davids si fa pizzicare per un fallo inutile a centrocampo e salterà la sfida con la Samp. Bettin governa il gioco con polso fermo, azzecca quasi tutte le decisioni, con buona pace di tutti alla fine non ci saranno ombre sul suo operato. Il meglio nel finale del tempo, quando la Juve costruisce la sua palla-gol più clamorosa. Prima (33') Inzaghi offre a Torricelli la possibilità di concludere a rete di testa, ma il centrocampista sciupa malamente. Poi tocca al Brescia (40') mettere i brividi alla Juve, con un'azione confezionata in tandem dalla famiglia Fihppini e sventata in uscita da Rampulla che obbliga il gemello Emanuele a spedire sul fondo. Infine la ditta Torricelli-Inzaghi costruisce una super occasione e soltanto l'abilità di Cervone impedisce a SuperPippo di fare centro. La ripresa è sùbito accesa dal gol del vantaggio juventino. Fallo di Savino su Zidane al 6', punizione calibrata di Del Piero che Inzaghi devia in rete con mi perfetto stacco di testa. Passano due minuti ed è il Brescia a catapultarsi nell'area bianconera: Hubner finisce a terra dopo mi contatto con Monterò. Bettin sorvola. La Juve lascia poco spazio alle ambizioni di un Brescia che non si arrende, ma vede via via frustrate le proprie velleità dalla solidità di una Juve motivata, concentrata, in grande condizione fisica e psicologica. Pressing asfissiante, raddoppi di marcature, ovvero tutti gli ingredienti migliori offerti dal menù lippiano. Tuttavia proprio nel momento migliore, la Juve è costretta a capitolare. Al 28' il pareggio è confezionato da Savino che sbu¬ ca nel mezzo della difesa bianconera e di testa trasforma in gol una perfetta punizione di Antonio Fihppini. Ringalluzzito, il Brescia riprende fiato, coraggio e faccia tosta aggiungendo la terza punta Bonazzoli. Per la Juve è il momento più delicato, ma si riprende in fretta e nel giro di un minuto costruisce altre due azioni da gol. La prima al 33' non si concretizza soltanto per l'abilità di Emanuele Filippini che manda in angolo un tocco delicato di Zidane a Cervone battuto. La seconda trova il portiere bresciano pronto a parare mia girata di Inzaghi. Così la Juve conserva comunque il proprio gruzzolo di punti a capo di ima partita che premia i soliti noti. Difesa quasi sempre impeccabile con Monterò su tutti, a centrocampo la grande lucidità di Davids, la forza di Deschamps, la spinta continua di Torricelli sempre più a proprio agio nel ruolo di centrocampista aggiunto. Con il tridente fisso il tasso di pericolosità si impenna. Nella circostanza Zidane è ritornato il campione ispirato e concreto dei giorni migliori, mentre Del Piero e Inzaghi sono stati sempre msauribili nel gettare scompiglio fra le file bresciane. E Pippo ha pur segnato un gol da applausi. Fabio Vergnano La squadra di Lippi domina ma spreca troppe occasioni e Davids, ammonito, dovrà saltare la gara con la Samp BRESCIA (3-5-2) JUVENTUS (343) CERVONE 7 RAMPULLA 6 ADANI 6 BIRINDELLI 6 BIA 6 IULIANO 6.5 SAVINO 6.5 MONTERO 6.5 FILIPPINIA. 6 DILIVIO 6 FIUPPINIE. 6.5 DESCHAMPS 6 DIANA 6 (35' s.t. TACCHINARDI) s.v. (26's.t. BONAZZOLI) s.v. DAVIDS 6.5 JAVORCIC 6 TORRICELLI 6.5. KOZMINSKI 5.5 ZIDANE 7 NERI 5.5 INZAGHIF. 6.5 (37's.t. DE PAOLA) s.v. DEL PIERO 6.5 HUBNER 5.5 All.: FERRARIO 6.5 All.: LIPPI 6.5 1 Arbitro: BETON 6 Reti: st.: 6' Inzaghi F., 28' Savino. Ammoniti: Kozminski, Davids, Deschamps, Monterò, Javorcic, Savino. Spettatori: paganti 25.158, incasso 1.040.635.000, abbonati 4.621, quota abbonati 101.235.000. Inzaghi autore del gol juventino; sotto, Del Piero: suo l'assist decisivo; in basso a sin. Rampulla

Luoghi citati: Brescia, Firenze, Italia