Vìnti dice «sì» al San Paolo di Gianni Zandano
Vìnti dice «sì» al San Paolo Vìnti dice «sì» al San Paolo Cariplo eMps partecipano alle nozze MILANO. «La foresta pietrificata si sta finalmente muovendo». Così il direttore generale dell'Imi Rainer Masera commenta il via libera al matrimomio tra la banca d'affari romana e il San Paolo di Torino che arriva, con votazione all'unanimità, dai grandi azionisti dell'Imi riuniti in consiglio. Assente il presidente del San Paolo, Gianni Zandano. Parte così l'operazione che porterà alla creazione del maggior gruppo bancario italiano, con un totale di bilancio che sfiora i 350 mila mihardi e oltre 88 mila mihardi di risparmio gestito. Non basta. I grandi azionisti hanno convenuto di dar vita ad un «patto di stabilità» che garantirà per tre anni al nuovo megapolo la tranquilhtà. Cariplo e Montepaschi, insomma, resteranno nell'azionariato almeno per un triennio, anche se è possibile che Montepaschi riduca dal 6,5% al 3/4% la sua quota nel superpolo, che potrebbe rissare un tetto massimo del 5% di possesso nel suo capitale. Sembra confermata l'ipotesi che l'Imi ridistribuisca tra i soci un 30/40% del suo free capital che ammonta complessivamente a 3000 mihardi, e a Cariplo dovrebbe andare una vicepresidenza. Quanto ai tempi, se saranno «brevi» come auspicato, le procedure verso la fusione potrebbero partire ad aprile. A Masera il consiglio affida il compito di definire, al più presto, il progetto industriale, a Luigi Arcuti e Sandro Molinari, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Imi, «di negoziare termini e modalità della fusione, in vista della decisione definitiva da assumere in una successiva riunione del consiglio», come recita la nota ufficiale uscita da viale dell'Arte. E Masera anticipa che 1'«intesa potrà rappresentare un punto di riferimento per successivi processi di aggregazione in Italia e all'estero». I due grandi partner: il Montepaschi, rappresentato ieri in consiglio sia dal presidente della Deputazione Giovanni Grottanelli de' Santi àa dal direttore generale della banca Montepaschi Divo Gronchi, e il gruppo Cariplo rappresentato da Moliuari, hanno insomma detto di «sì», condividendo le conclusioni della relazione Masera che individuano nella fusione con Torino la soluzione più vantaggiosa per l'Imi. L'opera di persuasione alla quale in "questi mesi si sono dedicati Arcuti, il presidente della Compagnia San Paolo, Gianni Merlini e uno dei partner forti del San Paolo, l'Ifil, ha insomma avuto successo. E' ancora Masera a sottolineare la validità di questa integrazione che rafforzerà la leadership nei settori deU'intermediazione, nella gestione del risparmio delle famiglie, nella «finanza d'impresa e neU'asset management» e nella capacità di finanziamento delle imprese, oltre che nelle attività di banca d'affari. La nascita del nuovo grande polo è salutata positivamente dalle forze politiche. «E' un bene che il sistema si sforzi di accelerare i processi di riorganizzazione e anche di integrazione» commenta il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani che però aggiunge «il come è affidato agli attori». «Procedere ulteriormente alla polarizzazione del sistema bancario mi pare un mdirizzo valido» dice il responsabile economico del pds, Lamberto Turci «una tendenza che deve muoversi su due criteri: piani industriali validi e un equilibrato assetto di poteri che garantisca in ogni caso il pluralismo. Quello che sta avvenendo non ci permette di individuare con precisione l'assetto finale, ma il movimento è già di per sé un segnale positivo». A sua volta Luigi Grillo, senatore di Forza Italia, sottolinea l'importanza dell'operazione che «ri sponde ad un progetto industria le» e il fatto, altrettanto positivo, che «Montepaschi e Cariplo abbiano aderito al progetto». A meno di un anno dall'accor do che aveva visto intorno ad Ambroveneto e Cariplo la nascita del polo Intesa, ecco dunque partire un'altra operazione di grande rilievo, che in qualche modo dà ragione a quanti, negli ultimi mesi, hanno scommesso in Borsa sui titoli bancari. Certamente il processo di concentrazione non si fermerà, qui Oltre al prossimo polo Ina-BnlBanconapoli, segnali di movimenti arrivano da molte parti Parola d'odine: diventare sempre più grandi. Valeria Sacchi DALLA FUSIONE NASCE LA SUPERBANCA (NELLA SCHEDA I NUMERI DI SANPA0L0 E IMI, I DATI SI RIFERISCONO Al BILANCI '96) SAN PAOLO IMI DIPENDENTI 23.700 2500 SPORTELLI 1271 47 ATTIVITA' 262.000 mid 80.000 mid UTILE 603 mid 660 mid REDDITIVITA' (ROE) 6,1% 8,3% RACC0LTA 311.000 mid 11.000 mid* IMPIEGHI 132.000 mid 47.000 mid FINANZIAMENTI * BANCA FIDEURAM PIÙ' FONDI IMI Luigi Arcuti (da sinistra) presidente dell'Imi con Gianni Zandano presidente del San Paolo
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