L'offensiva Mediobanca parte dal capitale

L'offensiva Mediobanca parte dal capitale Varata un'operazione da 1400 miliardi. Cuccia a pranzo con Bemheim. La Borsa gonfia il bilancio L'offensiva Mediobanca parte dal capitale A consulto Generali e le ex Bin MILANO. Un aumento di capitale per 1400 miliardi da effettuarsi entro giugno e destinato, in parte a partecipare all'aumento delle Generali, sottoscrivendo «integralmente» la quota di competenza. Questa la principale novità scaturita da una lunga giornata di riunioni che hanno coinvolto, dalle 11 e trenta fino al tardo pomeriggio i massimi organismi di Mediobanca: nell'ordine, il comitato esecutivo, il patto di sindacato (tra i primi ad arrivare, nel pomeriggio, Cesare Romiti e Paolo Cantarella) e il consiglio di amministrazione. Ma, come se non bastasse, la giornata dei lunghi colloqui ha avuto una coda assai significativa. Per un'ora abbondante, fino alle 19, in via Filodrammatici sono rimasti solo i vertici delle ex tre Bin, Luigi Fausti (Comit), Lucio Rondelli (Credit) e Cesare Geronzi (Banca di Roma) più l'amministratore delegato delle Generali Gianfranco Gutty. Nessun commento, naturalmente, a fine riunione. Ed è ancor più improbabile che filtrino indiscrezioni sull'altro, ancor più significativo (e sorprendente, data l'allergia di Cuccia per le colazioni pubbliche) vertice della giornata: il pranzo al Savini tra Antoine Bernheim ed Enrico Cuccia. Poco prima delle 13, infatti, il presidente delle Generali è ricomparso in auto davanti alla sede di Mediobanca, da dove era uscito pochi minuti prima alla fine del comitato esecutivo. A quel punto dal portone è sbucato Enrico Cuccia. E i due si sono allontanati in macchina, seminando l'attenzione di giornalisti e fotografi. Infine, il rientro. Stavolta a piedi, lungo la Galleria e piazza della Scala. Non stupisca tanta attenzione a particolari a prima vista insignificanti. Sia l'apparenza che la sostanza della lunga giornata di Mediobanca sembrano ridimensionare quell'impressione di «bagarre» e di conflitto di cui hanno riferito le cronache degli ultimi giorni, soprattutto dopo il licenziamento dalla banca di Gerardo Braggiotti poi assunto in Lazard da David-Weill, su consiglio di Bernheim. La colazione tra Enrico Cuccia e il fiduciario italiano di Lazard è il segnale che il patto tra le banche resta solido e inossidabile, nonostante dissapori o divergenze varie. E SuperBin? «E che cos'è?» ha replicato con finto stupore in mattinata Luigi Fausti aggiungendo: «Di sicuro - ha aggiunto sorridendo - vi posso dire che non è all'ordine del giorno di oggi...». Nessun dubbio che questi temi terranno banco anche nelle prossime giornate in Borsa e fuori anche se ieri la temperatura attorno a Mediobanca e Comit (rispettivamente -2,99 e 2,52) è un po' calata. Per ora, però, vai la pena di sottolineare l'operazione «glasnost» di via Filodrammatici, almeno sul fronte dei numeri: al mercato, infatti, è stata data notizia sia dell'importo della prima tranche d'aumento, che della data d'esecuzione (entro il 30 giugno) e delle finalità dell'operazione. All'assemblea del prossimo 28 marzo, recita un comunicato, verrà proposto di conferire al consiglio una delega, valida 5 anni, per emettere 350 milioni di azioni di cui 3,5 milioni riservate ai dipendenti. Quest'ultima è una novità, in li¬ nea con quanto avviene nelle grandi banche d'affari europee (a partire da Lazard) che servirà a consolidare il rapporto. Una parte dei capitali raccolti, attorno ai 500 mihardi, servirà a sottoscrivere integralmente la quota Generali. Il resto? Mille mihardi non bastano di sicuro nemmeno ad avviare una delle tante, imponenti ed ambiziose iniziative che la fantasia dei mercati ha attribuito a Mediobanca nelle passate settimane. Ma i soldi serviranno a rafforzare la banca guidata da Vincenzo Maranghi nei settori dove più si sta rafforzando la conocorrenza: l'investment banking e l'asset management, attività che, tra l'altro, richiedono cospicui investimenti informatici e dove la competizione costringe a tagliare costi e commissioni; l'adeguamento del patrimonio ai ratios patrimoniali richiesti dalla nuova normativa internazionale. Infine, al mercato sono state le «prime indicazioni» sul semstre, anticipando la semestrale e offrendo numeri preziosi per gli analisti: il risultato ante imposta e prima degli accantona • menti al fondo rischi tocca i 295 miliardi (257 un anno fa); il portafoglio titoli di proprietà presenta una plusvalenza, al 10 febbraio, di 5678 mihardi e, per quanto riguarda i «titoli di investimento», la corsa di Piazza Affari ha permesso a Mediobanca di registrare un incremento di valore di 332 miliardi nei primi 40 giorni del '98 (e di 97 nella seconda parte del '97). Ugo Bertone Parte dell'aumento per sottoscrivere la quota del Leone IL PATTO MILANO-TRIESTE-PARIGI min Enrico Cuccia, presidente onorario di Mediobanca Il presidente delle Generali, Antoine Bernheim, insieme a Vincenzo Maranghi presidente di Mediobanca L'istituto di via Filodrammatici è da tempo nel mirino della Borsa che scommette su grandi operazioni

Luoghi citati: Mediobanca, Milano, Parigi, Trieste