Gioca con la pistola e muore di D. M.
Gioca con la pistola e muore Tragedia-fotocopia in Sardegna: resta ucciso un undicenne Gioca con la pistola e muore Cosenza-, mostrava agli amici l'arma di papà ROMA. Due ragazzini morti, a qualche centinaio di chilometri di distanza, ed entrambi per colpa di giochi troppo pericolosi con una pistola. La voglia di «fare» i grandi, ieri, ha falciato le vite di due undicenni. A Rende (Cosenza) quella rivoltella nera che lo ha ucciso, Benito, 11 anni, la mostrava'ai suoi amichetti con orgoglio. La sua vita è finita sul greto di un torrente, a pochi metri da un bar. Il solo proiettile partito dalla rivoltella che Benito aveva sottratto al padre è entrato all'altezza della tempia destra. Era uno dei figli di un ufficiale dell'esercito di stanza a Cosenza. Forse quelle divise che vedeva indossare al padre e ai colleghi hanno aumentato in Benito l'attrazione che le armi di solito provocano nei bambini. Forse già ieri mattina, uscendo di casa, ha portato con sé, come fosse un feticcio, il revolver. Pare che a scuola avesse in tasca qualcosa che somigliava a delle pallottole. Ieri sera non gli è bastato mostrare la pistola. Ha forse voluto dimostrare di saper fare di più che impugnarla: ha infilato i proiettili nel tamburo della calibro 38, lo ha fatto ruotare con un colpo della mano. Poi, mentre gli amichetti lo guardavano ammirati, ha girato la canna verso la testa. Forse nello sforzo di tenere dritta l'arma, ha contratto le dita. La sensibilità del grilletto ha fatto il resto. La testa ha avuto un contraccolpo violentissimo ed è stata la fine. Quando gli agenti sono arrivati, hanno trovato i compagni di gioco di Benito ancora lì, occhi sbarrati e bocche serrate nel terrore. In un primo momento si era pensato a un suicidio, poi è venuta fuori la verità. A Borore, paese al confine tra le province di Nuoro e Oristano, un tredicenne ha ucciso - quasi in contemporanea con la fine di Benito - l'amico con cui giocava, sparandogli accidentalmente un colpo di pistola. La disgrazia è avvenuta in un'abitazione: secondo i primi accertamenti dei carabinieri Francesco, mentre giocava con una pistola calibro 22 del padre, commerciante, ha fatto partire accidentalmente un colpo che ha raggiunto Davide Manca, 11 anni, uccidendolo. Il ragazzo è stato accompagnato in caserma ed è stato interrogato per accertare l'esatta dinamica dell'episodio. Ma i dubbi sono pochi: è un'altra bravata finita male, molto male, [d. m.]
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