Bambini, cinque milioni di piccoli tiranni in casa di Maria Corbi

Bambini, cinque milioni di piccoli tiranni in casa Uno studio su come sono cambiati i figli Bambini, cinque milioni di piccoli tiranni in casa «Piegano i genitori a ogni loro volere e rischiano di crescere deboli e insicuri» ROMA. Pianeta bambini. Parte da loro e termina all'adolescenza il viaggio del secondo rapporto sull'infanzia in Italia. Uno studio, presentato al ministro della Pubblica Istruzione Berlinguer e a quello per le Pari opportunità, Anna Finocchiaro, che permette ai genitori di capire come sono cambiati i loro figli. E che soprattutto mette in guardia dai pericoli chi ha deciso di abdicare dal suo ruolo di educatore. BAMBINI TIRANNI. Già prima di andare a scuola si determina il futuro dei piccoli. Se i genitori sono assenti o hanno rifiutato la loro funzione di guida è molto probabile che i loro figli tengano la famiglia in «scacco» facendo quello che gli pare. Saranno questi gli adulti deboli e insicuri di domani sempre alla ricerca di quella figura di riferimento che è mancata alla loro formazione. Un esercito di cinque milioni di piccoli tiranni che si approfittano di essere pochi, circondati da mille attenzioni da genitori e nonni adoranti incapaci di scandire netti «no». Per ottenere qualcosa da questi prepotenti piccoli sovrani sono necessarie trattative sfiancanti. E alla fino ad averla vinta sono quasi sempre loro. «Nella maggior parte delle famiglie - riferisce il rapporto - entrambi i genitori lavorano, per cui le ore trascorse con i figli sono poche e concentrate di sera. Hanno atteso tutto il giorno il momento di stare insieme per desiderare di rovinarlo con sgridate, minacce e castighi». I bambini, invece, riferiscono gli esperti dell'Istituto degli innocenti di Firenze - hanno bisogno di poche regole chiare e precise, che non si contrattano ma si eseguono. 1A SCUOLA. Questi bambini suporviziati, non abituati ad ascoltare divieti, avranno un vero choc nell'impatto con la scuola. «Trovandosi improvvisamente di fronte a limiti, obblighi e divieti che non hanno mai conosciuto prima, il bambino e la bambina - sottolinea il rapporto sull'infanzia - si di¬ spongono in modo negativo verso gh insegnanti che confrontati con i genitori appaiono duri, intolleranti, inutilmente cattivi». ADOLESCENTI. Il ritratto dei giovanissimi di oggi, il 14,85 per cento della popolazione, tracciato dal rapporto non è certo rassicurante. Non amano i libri, non leggono i giornali, non credono nella politica. In poche parole sfuggono all'impegno mentre riservano le energie allo sport, alla televisione e agli amici. Sono salutisti perché fumano poco e stanno lontani dalla bottiglia, ma 0 suicidio e l'anoressia si affacciano sempre di più nella loro vita. Segno dell'insicurezza che li avvolge e del disagio. Avanza anche la microcriminalità. GIOVANI, SESSO E MATRIMONIO. I ragazzi di oggi sono più cauti. Attendono con pazienza il momento di abbandonare la verginità che per le donna arriva circa a 20 anni mentre per gli uomini a 18. Il matrimonio è visto sempre meno come una meta, con il risultato che si va all'altare sempre piti tardi. Fino ad allora i figli tendono a restare a casa di mamma e papà ed è facile che ci restino almeno fino al compimento del trentesimo anno. Per introdurre l'educazione sessuale nelle scuole stanno lavorando in tandem il ministro per le Pari opportunità Anna Finocchiaro e il ministro delia Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer. «Vogliamo favorire - ha spiegato la Fmocchiaro - il percorso di scoperta dell'identità, migliorare la conoscenza e il rispetto di se stessi tra i giovani e il riconoscimento delle differenze di genere». MASCHI E FEMMINE. «Da questo rapporto - ha spiegato il ministro per la Solidarietà sociale, Livia Turco - emerge che le bambine sono diventate un soggetto forte, hanno ora pari opportunità pur avendo, per fortuna, gusti diversi. Esse studiano di più, leggono di più e continuano, unico elemento di diseguaglianza, a fare meno sport». Maria Corbi

Persone citate: Anna Finocchiaro, Livia Turco, Luigi Berlinguer

Luoghi citati: Firenze, Italia, Roma