«Vitamine nei cibi? Inutili»

«Vitamine nei cibi? Inutili» Indagine di «Altroconsumo»: occorre una legge che indichi la lista di alimenti che si possono arricchire «Vitamine nei cibi? Inutili» Una ricerca: integrazione spesso dannosa ROMA. C'era una volta il cibo «light»: burro senza colesterolo, formaggio senza grassi, bibita senza zucchero. Vecchie strategie di vendita, ormai insufficienti. Il consumatore paga di più per il cibo speciale e quindi vuole qualcosa in più: ecco allora latte, cereali, olio, fette biscottate, persino caramelle, biscotti e patatine arricchiti di vitamine e sali minerali. Un passo in avanti? «No, un'integrazione quasi mai necessaria e spesso controproducente», sentenzia una ricerca condotta da Altroconsumo in collaborazione con International Testing e altre tredici associazioni di consumatori a livello europeo. L'atto di accusa prende in esame prezzo, contenuto di vitamine, effetti sulla salute, chiarezza delle etichette, leggi. La conclusione: «I cibi arricchiti arricchiscono chi li vende, invece di accrescere il benessere dei consumatori». I prodotti presi in esame sono 38. Il primo problema è come distinguerli sui banchi dei supermercati. «Non esiste una legge specifica che regolamenti la produzione e le caratteristiche dei cibi fortificati - lamenta Altroconsumo -. Un'azienda può chiedere al ministero della Sanità di definire "dietetico" un proprio prodotto, ma la norma non spiega quali categorie di cibi hanno questo diritto». Il risultato lo si legge nelle etichette: l'inchiesta cita due succhi di frutta addizionati ah" incirca della stessa quantità di vitamine, uno definito «dietetico», l'altro no. Cereali, caramelle e biscotti utilizzano le formule «con aggiunta di...» e «con...»; latti, succhi di frutta e oli preferiscono «arricchito» o «vitaminizzato». Quasi nessu no riporta informazioni utili, come le modalità d'uso per preservare le vitamine. L'inchiesta svela anche che il contenuto dichiarato di vita mine quasi mai corrisponde a quello effettivo: la differenza è soprattutto in eccesso (fino a dieci volte di Bl in più in un latte di soia). «Il pericolo di superare le dosi consigliate non è remoto - scrivono gli autori dell'inchiesta -. Una tazza di latte fortificato fornisce il 50 per cento della razione raccomandata di vitamine. Mangiando assieme una porzione di cereali arricchiti si arriverebbe a coprire con la sola colazione il 75-100 per cento del fabbisogno». Secondo Altroconsumo, «tali alimenti non sono necessari (tranne che per qualche raro caso di carenza, e allora sarà utile rivolgersi al proprio medico); possono essere controproducenti, poiché rafforzano l'idea di mangiare più sano mentre si dovrebbero correggere gli errori di una dieta alimentare disequilibrata rendendola varia, e non ricorrendo all'alimento fortificato». Dettaglio tutt'altro che marginale è il prezzo: nel confronto con il prodotto tradizionale, la fortificazione fa salire il listino fino al 47 per cento. Il parere del medico? «Quando c'è l'esigenza di integrare, è l'Istituto nazionale della nutrizione a intervenire - dice il dietologo Giorgio Calabrese -. Un esempio? L'aggiunta di iodio al sale da cucina contro il gozzo. L'arricchimento dei cibi fatto oggi da alcune grandi aziende è un'americanata: diseduca, il consumatore, che dovrebbe invece imparare ad associare gli alimenti e a variare la dieta». L'associazione di consumatori propone una legge che indichi innanzitutto una lista di alimenti che possono essere arricchiti per combattere carenze identificate, escludendo cibi di cui è sconsigliato un uso eccessivo (come caramelle e patatine); e che obblighi a sconsigliare sull'etichetta l'assunzione di integratori vitaminici, in modo da evitare sovradosaggi. Stefano Mancini «Il pericolo di superare le dosi consigliate non è remoto» Il dietologo Calabrese: un'americanata che diseduca il consumatore Così non impara a variare la dieta» nutili» o dannosa ■5 Olio di fegato di merluzzo migliora la visione 4™ e di ippoglosso, uova, legumi teneri notturna (pomodori, peperoni, carote), frutta fegato e reni di mammiferi interviene nella formazione del sangue lievito di birra, fegato e reni di mammiferi, cuticola del riso favorisce il metabolismo energetico legumi e frutta freschi, limoni, arance, ribes antiscorbutica, interviene nella respirazione cellulare lievito di birra, fegato, uova, latte interviene nelle reazioni di ossidazione cellulare raggi solari, burro, fegato, tuorlo d'uovo antirachitica, stimola l'assorbimento del calcio lievito di birra, fegato e reni di mammiferi enzima del metabolismo glucidico uova, burro, olio di arachidi, germe di grano ha azione antiossidante acido pantotenico: lievito di birra, tuorlo d'uovo, rene e fegato di mammiferi enzima dell'ossidazione degli acidi grassi tutti gli oli vegetali; l'olio di lino ne contiene una certa percentuale agisce nel metabolismo dei lipidi lievito di birra, latte, uova coenzima in alcune reazioni degli aminoacidi I biolina: rene, fegato, tuorlo d'uovo interviene nella biosintesi degli acidi grassi acido folico: lievito di birra, legumi freschi a foglie verdi (spinaci, asparagi) interviene nella formazione del sangue biosintesi realizzata dalla flora batterica intestinale, tutti i legumi verdi ha azione antiemorragica

Persone citate: Calabrese, Giorgio Calabrese, Stefano Mancini

Luoghi citati: Roma