«Somatostatina gratis negli ospedali» di Daniela Daniele

«Somatostatina gratis negli ospedali» Il ministro Bindi: ordinanza senza effetto, è la Commissione del farmaco che decide «Somatostatina gratis negli ospedali» // Tar del Lazio: anche a chi non partecipa ai test ROMA. Ogni nuovo capitolo aperto nel caso Di Bella sembra destinato a scatenare battaglia. E a produrre un'braccio di ferro tra i poteri dello Stato. Questa volta è il Tar del Lazio a lanciare il sasso nello stagno: per tutta la durata della sperimentazione del metodo di cura antitumore del professor Luigi Di Bella, anche quei malati «in fase critica avanzata», che non fanno parte del campione scelto per stabilire la validità della terapia, potranno avere la somatostatina gratuita negli ospedali. I giudici del Tribunale amministrativo regionale hanno, così, accolto l'istanza del Codacons, del primario ospedaliero Emilio De Lipsis e di alcuni malati. Il Tar ritiene che vi siano le condizioni per rispettare quanto dispose il decreto legge 536, del 1996, e che sarebbe stato mal interpretato dalla Commis¬ sione unica del farmaco, laddove prescrive che si «deve garantire agli ammalati, quando non esista alcuna alternativa terapeutica, la possibilità di accedere gratuitamente a farmaci innovativi che siano o venduti già all'estero o autorizzati per alcune terapie soltanto, o per i quali sia in atto una sperimentazione clinica». Il caso, appunto, della somatostatina. Per questa ragione, il Tar ha ordinato alla Cuf di inserire il farmaco tra i medicinali del Servizio Sanitario Nazionale. Non s'è fatta attendere la risposta del ministro della Sanità. Rosy Bindi ha annunciato l'immediato ricorso in appello al Consiglio di Stato. «Le argomentazioni che motivano l'ordinanza sottolinea in una nota il ministro - non sembrano del tutto coerenti. Il Tar riconosce fondato il ragio¬ namento della Cuf sulla somministrazione della terapia Di Bella nei casi di insorgenza o decorso della malattia e, infatti, concorda sul fatto che non ci sono ragioni sufficienti per ammettere questi pazienti alla gratuità della somatostatina prima di averne accertato l'efficacia con la sperimentazione». Rosy Bindi si chiede, quindi, che senso abbia dispensare gratuitamente il farmaco solo a coloro che si trovano in fase critica molto avanzata. Anche in questi casi, sostiene il ministro, l'efficacia del farmaco non risulta provata, e non si vede quindi per quale ragione si debba derogare al criterio generale. E comunque, precisa, al momento l'ordinanza non avrà alcun effetto pratico finché la Cuf non inserirà la somatostatina nell'elenco dei farmaci del Servizio sanitario.E ieri sera è stato concordato un prezzo politico di lire 23.000 al mg per la somatostatina necessaria alla sperimentazione del Multitrattamento Di Bella. E' il risultato dell'incontro svoltosi stasera tra il ministro della Sanità, Rosy Bindi con il coordinatore degli Assessori alla Sanità Iles Braghetto e i rappresentanti di Farmindustria, Federfarma e Assofarm. Cauto il parere del dottor Giuseppe Di Bella. «Non mi sembra che le cose siano cambiate di molto - osserva 0 figlio del fisiologo, raggiunto al telefono del suo studio a Bologna -: la somatostatina veniva già erogata prima in ospedale. In queste condizioni, la cura rimane sempre a discrezione di chi ha la responsabilità del reparto ospedaliero. Ma questo mio giudizio è, per forza di cose, superficiale, poiché non conosco ancora nei dettagli l'ordi- nanza del Tar. Staremo a vedere». Aria di vittoria al Codacons. «L'ingresso della somatostatina negli ospedali - commenta l'avvocato Carlo Rienzi, presidente dell'associazione consumatori - elimina la disparità di trattamento tra Regioni e il mercato delle ricette e del farmaco». Aria di vittoria, ma anche di sfida: «E' incredibile quello che sta accadendo: il ministro della Sanità reagisce come certe persone che hanno tutto l'interesse che la terapia rimanga nelle mani dei privati». Lei crede che il professor Di Bella e a suo figlio vogliano questo, avvocato? «No risponde Rienzi -. E neppure il ministro. Ma credo siano attorniati da certi personaggi dai quali farebbero bene a guardarsi». Daniela Daniele Un flacone di somatostatina. Il Tar del Lazio ha aperto una nuova strada per gli ammalati

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