Authority, tra ppi e pds pace fatta sulle nomine di Maria Grazia Bruzzone

Authority, tra ppi e pds pace fatta sulle nomine Berlusconi vorrebbe concedere una poltrona alla Lega, ma è bloccato da una telefonata di Conialonieri Authority, tra ppi e pds pace fatta sulle nomine Via libera al popolare Gargani. In alto mare le candidature del Polo ROMA. Accordo trovato nella maggioranza sui nomi dell'Autorità per tv e telecomunicazioni. Ma nell'opposizione, cui spetta la metà dei candidati, l'orientamento di Silvio Berlusconi di concedere una poltrona a un personaggio gradito alla Lega (in pole position l'ex deputato del Carroccio Antonio Marano, in alternativa il professor Ettore Albertone) è stato bruscamente stoppato, in serata da una telefonata al Cavaliere del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. La rosa «polista», ormai data per fatta da più parti è improvvisamente tornata in forse, e un nuovo vertice stamattina dovrà prendere la decisione definitiva. Visto che la votazione parallela di Camera e Senato è prevista per domani. L'Ulivo ha dunque risolto i suoi dissidi interni. Il capogruppo della sinistra democratica Fabio Mussi ha smentito di aver mai pronunciato parole drastiche contro il candidato unico del ppi Giuseppe Gargani, attuale responsabile Giustizia. Franco Marini ne ha preso atto con soddisfazione. Una fronda sul nome di Gargani in realtà c'era in una parte del pds (Giuseppe Giulietti attribuiva delle perplessità persino al presidente dell'Autorità già designato, Enzo Cheli), oltre che nei Verdi. Ma la scelta del parlamentare irpino era già stata fatta da tempo, tanto che è già pronto il suo sostituto al delicato incarico di responsabile Giustizia, nella persona di Pietro Fausto Carotti, penalista già de vicino a Leopoldo Elia. Ma una insoddisfazione più generale riguardava la composizione della seconda commissione, quella «Servizi e Prodotti», dove Gargani sarebbe stato affiancato dal candidato di Ri Silvio Traversa, ex segretario generale della Camera, accanto ad Alfredo Meocci, indicato dal Ccd e a un secondo candidato del Polo. Una squadra «troppo di centro-destra, troppo composta da ex-parlamentari», mugugnavano Verdi e pidiessini. Così la soluzione è stata trovata spostando Traversa alla prima commissione, «Reti e infrastrutture», e facendo slittare Paola Manacorda, «tecnico» vicino al pds dalemiano, alla seconda. Dove - secondo un accordo più generale - andrebbe anche l'uomo indicato da Gianfranco Fini, il professor Mauro Bevilacqua. Nella commissione n. 1 la sinistra sarebbe rappresentata da Vincenzo Monaci, manager di una società elettronica indicato da Bertinotti. Accanto al candidato del Polo Antonio Pilati, esperto di media un tempo di sinistra ma vicino a Mediaset. E ad Antonio Marano, appunto, o al professor Albertone gradito ugualmente a Bossi. Vincenzo Viti, indicato da Rocco Buttigliene, pareva definitivamente tramontato. Sembrava fatta. Tanto che, interpellato, il capogruppo di An Giulio Maceratini spiegava di aver parlato con Fini: «L'accordo è stato trovato, il nome lo sapremo domattina (stamattina, ndr». Poi, la telefonata di Confalonieri. Evidentemente dubbioso sull'opportunità di trovarsi un leghista, specie uno «doc» come Marano, non più - come pareva - nella commissione tv, che si occuperà di par condicio e altre «quisquiUe», ma in quella che dovrà trattare temi ad alto impatto economico e strutturale. Maria Grazia Bruzzone Il popolare Giuseppe Gargani indicato dall'Ulivo per l'Authority sulle telecomunicazioni

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