NOTTE DI PREGHIERA di Maria Teresa Martinengo

NOTTE DI PREGHIERA NOTTE DI PREGHIERA Veglia e pellegrinaggio da 5. Secondo alla Consolata UN orario insolito, le tre e mezzo del mattino, per andare in chiesa. E per attraversare la città pregando, pensando ai suoi mali e al suo bisogno di speranza. Preghiera e pellegrinaggio si faranno nella notte tra sabato 7 e domenica 8 febbraio, partendo da San Secondo. La veglia promossa dalla parrocchia, giunta ormai al 12° anno, si concluderà alla Consolata alle 6 del mattino, con una messa celebrata da monsignor Franco Peradotto, provicario generale della Diocesi e rettore del santuario. Sabato, dalle 16 alle 20, si faranno le confessioni. E alle 3,30 di domenica il portone della chiesa a fianco di Porta Nuova si riaprirà. Dalle 4 alle 5 si reciterà u rosario dello Spirito Santo, poi i partecipanti - parrocchiani ma anche gente in arrivo da tutta la città - andranno in pellegrinaggio alla Consolata. Don Mario Foradini, parroco di San Secondo, spiega: «Facciamo questa veglia con altri gruppi di Cuneo e di Genova che, nelle rispettive città, si recano ai santuari locali. L'obiettivo è ot¬ tenere il dono della preghiera per la persona e per la famiglia. Preghiera intesa come rapporto profondo con Dio: dalla preghiera nasce la fede, si rinnova la speranza e cresce l'amore. E da questo si rinnova la vita. Durante la veglia reciteremo il rosario dello Spirito Santo, il rosario nuovo che si sta diffondendo in tutto il mondo». «Quest'anno aggiunge il parroco - saremo vicini all'esperienza della Sindone e pregheremo perché l'Ostensione sia davvero un ritorno alla profondità: un ripartire dal cuore, dove sempre c'è il bene, per arrivare poi, come invita il volto di Cristo, alla solidarietà verso chi più è solo». La comunità che parteciperà alla veglia pregherà anche, in modo particolare, perché si accentui la sensibilità su un problema che per don Foradini oggi è il più grave ed urgente a Torino: la malattia mentale. «Come società civile e come Chiesa dobbiamo assolutamente aiutare quelli che nel medio evo venivano chiamati "i malati santi". Troppe famiglie stanno soffrendo in solitudine e solo noi parro- ci ci rendiamo davvero conto delle dimensioni del fenomeno. A Torino c'è tanta sensibilità nei confronti degli anziani: dobbiamo fare in modo che aumenti anche nei confronti di questi fratelli malati e dei loro congiunti». Maria Teresa Martinengo La veglia di sabato parte dalla parrocchia di San Secondo

Persone citate: Don Mario Foradini, Foradini, Franco Peradotto

Luoghi citati: Genova, Torino