ADOLESCENTI E ADULTI UN DIALOGO TRA SORDI di Tilde Giani Gallino

ADOLESCENTI E ADULTI UN DIALOGO TRA SORDI GENMIil ìl ADOLESCENTI E ADULTI UN DIALOGO TRA SORDI Testimonianze di scrittori, artisti, psicologi dire il vero non saprei dire quanto siano invitanti alla lettura, almeno di primo acchito, il titolo Adolescenza fin-de-siècle, ed anche quel ritratto di adolescente, di Kirchner (1910), che campeggia sulla copertina del libro di John Neubauer, edito da II Mulino. D'altra parte, a ben vedere, l'adolescenza non è considerata come uno dei periodi più facili della vita: non lo è per genitori e insegnanti, che tendono a parlare di «età ingrata» e trovano spesso nei figli e negli allievi degli interlocutori difficili. Ma non lo è neppure per gli adolescenti, che vengono spesso a trovarsi in una «terra di nessuno» dove sembra che tutti si facciano la guerra: e la guerra più pesante si svolge talvolta fra le pareti domestiche, dunque in quell'ambiente che sembrava essere il più familiare e rassicurante, e proprio per questo, il non sentirsi compresi viene percepito quasi come un tradimento. Più spesso ancora, tuttavia, la guerra avviene nel proprio interno. Perché capita che gli adolescenti siano in guerra anche con se stessi, mentre sono alla ricerca di una difficile identità. Allora, quel quadro di un'adolescente così spigolosa, che mentre dovrebbe essere guardata, guarda e giudica) forse con un certo sprezzo il mondo che le sta davanti, assume un significato simbolico che anticipa alcuni contenuti del libro. Un libro che, partendo dall'analisi di come letterati e artisti, psicologi e psicoanalisti, organizzazioni e movimenti giovanili, e inoltre la scuola, la chiesa, il tribunale, abbiano considerato il fenomeno dell'adolescenza, ci restituisce un affresco di questa parte della giovinezza complesso e articolato, assai più suggestivo di quello offerto talvolta da specifiche ricerche di psicologi e sociologi. Il mondo adolescenziale emerge infatti con tutte le sue luci e le molte ombre, e anche con quelle difficoltà di comprensione ed accettazione che caratterizzano la sua controparte, l'universo degli adulti. E' dunque il fine-secolo diciannovesimo che, fra tante altre cose, nuove teorie scientifiche o quasi, nuovi movimenti culturali, nuove forme artistiche, nuove tecnologie fra cui l'automobile, si inventa an¬ che l'adolescenza, che prima non esisteva come età della vita, almeno nei termini in cui siamo abituati a considerarla oggi. Si potrebbe aggiungere ancora, a proposito di invenzioni di fine-secolo '800, che il pensiero corre immediatamente ad un parallelo con l'inconscio, anch'esso impostosi sulla scena culturale tra fine secolo scorso e inizio del ventesimo. Entrambi, inconscio e adolescenza, prima non c'erano - anzi, meglio, erano nascosti ai nostri occhi, e ^ammissibili alla coscienza - ma poi qualcuno ne ha parlato, e di colpo non si è più potuto farne a meno. Tutti ci siamo ritrovati a dover fare i conti con loro. Uno degli ambiti in cui sembra più difficile fare i conti con l'adolescenza (come del resto anche con l'inconscio), è la sfera della sessualità. Per quanto, data la sua importanza, il binomio adolescente-sesso sia presente in molti capitoli, mi sembra che John Neubauer, che è in realtà un docente di letteratura, abbia avuto la mano particolarmente febee nel trattare l'argo¬ mento nell'ottica pittorica, in un capitolo intitolato: La rappresentazione visiva dell'adolescenza. E' stato Edvard Mundi il primo a tentare di raffigurare l'età della pubertà e dell'adolescenza (1895), e nel suo dipinto l'idea, l'immagine ancora vaga, confusa, attraente e insieme inquietante della sessualità, come si può presentare ad una giovane adolescente, è stata resa concreta mediante una grande ombra che si profila a fianco e dietro una spalla della ragazzina, rappresentata castamente nuda. La finde-siècle è infatti l'epoca in cui pittori e artisti si impongono di esprimere e raffigurare con la loro arte non tanto le persone o gli oggetti, ma piuttosto gli stati d'animo, i sentimenti, le sensazioni, le emozioni e processi della psiche. Ed è bella la storia narrata da Neubauer, di pittori come Pechstein e Kirchner e altri che, innamorati del nudo e della natura, portavano le loro modelle adolescenti in mezzo alla campagna e sui laghi (e la mamma andava ogni tanto a controllare che «nulla di male accadesse»), perché «i corpi umani brillano nell'acqua o tra gli alberi». I pittori potevano poi essere anche Egon Schiele, egli stesso ancora adolescente, che si dipingeva come un doppio di Sé, ma insieme raffigurava i suoi nudi in modo da dare l'impressione, che. «la mente non avesse il controllo di sé». Ancora Neubauer sottolinea come le adolescenti dipinte da Kirchner abbiano un'espressione minacciosa, e come quegli occhi pesantemente ombrati e le grosse labbra truccate siano paradossali, con quel loro caricare la fanciulla di un erotismo che va oltre la sua età. Certo, vista dal di fuori, queste adolescenti efebiche e al tempo stesso lobte, possono disturbare l'adulto ma, se il pittore vuole rappresentare le passioni che sconvolgono l'anima, più che i comportamenti visibUi, questi quadri possono davvero interpretare e narrare un modo di sentire adolescenziale più vicino al vero di quanto si vogba supporre. Ma che cosa supponiamo, noi adulti, degli adolescenti? Il caso di Freud e dì Dora, ripreso da Neubauer, appare abbastanza emblematico, anche se ormai molto datato, strettamente legato agb stereotipi dell'epoca e dominato dall'interpretazione che Freud aveva arbitrariamente deciso di dare dei fatti. Tuttavia, nella sua essenza, ricorda abbastanza ciò che si suole definire «un dialogo tra sordi», in cui ognuno, convinto della sua verità, tenta egocentricamente di condurre l'altro sulle proprie posizioni. E, in questa nuova fin-desiècle che noi stessi viviamo prima del 2000, i dialoghi tra adolescenti sordi e adulti sordi si sprecano: provane siano le okkupazioni.scolastiche che contrassegnano onnai ogni inizio d'anno, in cui non tanto gli insegnanti ma piuttosto l'istituzione scuola e il governo sembrano aver perso davvero il senso dell'udito. Tilde Giani Gallino Un'età della vita «inventata» a fine WO: dai quadri di Munck ai casi analàici di Freud ADOLESCENZA FIN-DE-SIECLE John Neubauer // Mulino pp. 302 L 45.000