IL PIACERE DI LEGGERE TAGLIANDOSI LE UNGHIE

IL PIACERE DI LEGGERE TAGLIANDOSI LE UNGHIE L' 1TEPRI IL PIACERE DI LEGGERE TAGLIANDOSI LE UNGHIE r o I recente la cura delle unghie ha occupato, lo confesso, uno spazio considerevole nei miei pensieri, perché il grande Stephen King, nell'introduzione alla sua recente raccolta di racconti Incubi e deliri, definisce uno dei miei libri «un piccolo tagliarsi le unghie privo di significato». Dobbiamo dedurre dal verbo ((tagliarsi» che il Banlo di Bangor non possiede o non sa usare un tronchesino Trim (o Gev o Revlon, o La Cross)? Si ritiene forse l'erede dell'artista-eroe di Ritratto dell'artista da giovane, di Joyce, che «raffinatamente escluso dall'esistenza, indifferente, si tagliava le unghie»? Davvero continua a tagliarsele? O Mr. King vuole solo insinuare che uno come me taglia e si gingilla, mentre lui, progressista attento al mercato, recide con la tecnologia più recente? Se è così, posso assicurare a Mr. King che uso anch'io i tronchesini forse meno spesso di quanto dovrei, ma con sincero entusiasmo. Quando poi voglio un'esperienza davvero autentica, adopero a volte per le unghie delle mani un tronchesino per i piedi, rabbrividendo per il senso di potere che mi dà questo punto d'appoggio; dopo di che, per le dita dei piedi, monto sul Nipper di calibro dll l ' pveterinario della Revlon, un'arma a becco di pappagallo per la potatura personale che, nonostante la cromatura, sembra fatta per essere conservata nel capanno degli attrezzi. Una spessa scaglia semiopaca tagliata da questo prodotto da diciannove dollari del dinamico artigianato brasiliano si è levata di recente da quel che restava delle mie devastate unghie dei piedi e ha attraversato l'intera stanza, fino a posarsi in una scatola di ricevute fiscali dove rimane tuttora. Possiamo affermare con una certa sicurezza (o tristezza) che Nabokov non usava i tronchesini. 0 almeno non li usava John Shade, il poeta di Fuoco pallido: «Le forbicine che ho in mano sono 1 una sintesi abbagliante di sole e di stella. I Mi metto davanti alla finestra e mi taglio / le unghie delle mani...» In Nabokov il taglio di un'unghia è importante: può essere per lui un atto di liberazione dalla schiavitù del prendere appunti, poiché è comprovata la sua conoscenza del tradizionale uso scolastico del segno di un'unghia come annotazione a margine. NelTEugenio Onegin di Puskin, Tatiana scopre l'intelligenza di Onegin esaminando la sua biblioteca, e nota che: «Molte pagine conservavano / il segno tagliente delle unghie...». Nel suo commento a questi versi Nabokov accenna ai Rivali di Sheridan (che liquida di passaggio come «una commedia di singolare insensatezza»), dove un personaggio femminile «ha molta cura delle proprie unghie così comode per tracciare segni sui margini». E Nabokov aggiunge, sconcertandoci: «Un'arte oggi perduta». Non è per niente vero: persino con un'unghia del pollice tagliata corta e de- osamente virile, il lettore può, e nell'America d'oggi lo fa molto spesso, incidere una doppia linea ben visibile per segnare un brano interessante, quando fa parte di un libro che, per una ragione o per l'altra, gli è impossibile deturpare. In quei momenti notturni in cui non si riesce più a trovare la matita, un segno tracciato con l'unghia è un promemoria meno distruttivo e spazialmente più preciso del ripiegare l'angolo della pagina. Inoltre la pressione dell'unghia del lettore, deformata dal suo momentaneo impiego come strumento tagliente, sui teneri tessuti dell'iponichio che essa protegge, produce un fuggevole piacere, esteso a tutto il pollice, che è, o può essere, più che letterario. Ma l'aspetto più fastidioso del giudizio di Stephen King sul rsi le unghie» del gpresunto ((tagliarsi le unghie» del mio romanzo è la sua apparente convinzione che un frammento in forma di libro di un'unghia della mano o del piede possa essere privo di significato. Lo scorso settembre (1993, n.d.r.) Alien Ginsbergha venduto a Stanford un sacchetto dei suoi peli di barba. E non dovrebbe Mr. King tenere da parte per il futuro quei grinzosi relitti che lui taglia con le forbici o con i tronchesini? Inoltre, nella sua qualità di Maestro Incantatore, dovrebbe saper scorgere i terrori segreti, i gemiti dell'anima disgiunta ma inquieta che si annidano in questi frammenti. Pensate alla terribile nave vichinga dell'apocalisse, la Naglfar, fatta con unghie di cadaveri, che si staccherà dai suoi ormeggi durante il Mostruoso Inverno, quando il Lupo avrà inghiottito il Sole - «un modo per ricordare» secondo la versione del mito raccontataci da Brian Branston, «che se un uomo muore con le unghie non tagliate arricchisce di molto i materiali per Naglfar» (cosa che sia gli dei sia gli uomini starebbero attenti a non fare) -. Il dizionario mitologico di Gertrude Jobes cita un'analoga tradizione ugro-finnica secondo la quale il Maligno raccoglie tutte le schegge di unghie della domenica e «costruisce con esse la barca per trasportare i morti». I...] Abbiamo davanti un bel po' di tempo in cui tagliarci le unghie con cura e con attenzione, come se nient'altro avesse importanza, prima che cominci quell'Inverno Mostruoso in cui salperà la Naglfar. Nicholson Baker Piccole manie e grandi passioni, oggetti quotidiani e mondi interiori visti e raccontati da Nicholson Baker Nicholson Baker

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