Corsica, colpito il cuore del governo francese di Enrico Benedetto

Corsica, colpito il cuore del governo francese FRANCIA L'agguato ieri sera. Claude Erignac, accompagnato dalla moglie, stava per entrare in un teatro Corsica, colpito il cuore del governo francese Il superprefetto assassinato ad Ajaccio dai terroristi delVFlnc PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Gli hanno sparato alla schiena per strada. Erano almeno in due. Diversi colpi, poi la fuga a piedi nella casbah di Ajaccio, lasciandosi dietro un cadavere e la moglie in lacrime. Claude Erignac, 60 anni, prefetto. In Corsica, la Francia era lui. Uccidendolo, volevano ammazzare lo Stato. Nella guerra tra bande che il terrorismo corso pratica da alcuni decenni, il sangue fluisce da sempre copioso. Centinaia di omicidi. Ma a quello di Erignac, la nazione non vuole rassegnarsi. L'escalation colpisce al cuore l'isola, ma anche il Paese. Non era mai successo che un grand commis pagasse con la morte la sua funzione di pacificatore. Perché Jacques Chirac aveva messo nel gennaio '96 Claude Erignac sulla poltrona più calda che la Francia conosca dandogli un solo ordine: dialogare. Lui obbedì. Occorreva separare delinquenza comune e criminalità politica: con alterne fortune, ma ci provò. Dietro la tregua unilaterale che il Fnlc indisse dopo le ultime elezioni legislative (giugno '96) qualcuno vide la sua mano. E da 2 settimane lavorava per ricucire lo strappo, dopo l'annuncio - «Jospin ci ha deluso» che il Fronte era favorevole a riprendere la battaglia. Bisogna cercare fra i «clandestini» i killer? La tentazione è grande. Ma, nel contempo, l'omicidio nuoce talmente alla loro causa che solleva numerose domande. Non si può escludere un alterco per banali motivi. O l'aggressione a scopo di rapina. Jacques Chirac e il ministro degli Interni Jean-Pierre Chevénement non pronunciano la parola «terrorismo». «Puniremo i colpevoli» dice il primo, atteso stamane ad Ajaccio. E l'Eliseo proclama: «Faremo rispettare l'autorità». La Francia raccoglie insomma la sfida. Sul piano di indagini e ordine pubblico, anzitutto. Il dispositivo poliziesco che da 12 ore accerchia il capoluogo regionale dispiega mezzi straordinari. E altri dovrebbero aggiungersi nei prossimi giorni. A livello politico, inoltre, maggioranza e opposizione manifestano una insperabile sintonia. Ieri notte l'Assemblée Nationale ha sospeso i lavori fiume sulle «35 ore» per commemorare il «sacrificio» di Claude Erignac. E le dichiarazioni rese dai maggiori leader evitano con grande cura qualsiasi accenno polemico. In Corsica hanno peraltro fallito Gauche e Droite, in modi e tempi diversi ma con bella costanza. Il primo obiettivo, per gli investigatori, è ricostruire con esattezza l'omicidio. Mancando testimoni, l'impresa sembra annunciarsi difficile. Ore 21,15. I coniugi Erignac sono attesi a un concerto. L'auditorium sorge nel complesso multifunzionale Kallisté, struttura ampia e moderna. Il prefetto depone la moglie all'ingresso, indi s'allontana per parcheggiare l'au- tovettura. Nessuna scorta. Monsieur le Préfet non ama farsi proteggere. E l'assenza di precedenti dissuade le apprensioni. Esce dalla vettura, chiudendola a chiave. Ancora qualche metro e raggiungerà la consorte. Ma risuonano gli spari. Qualcuno vede fuggire gli aggressori. Due o forse più, secondo le versioni. Lasciano per terra una Beretta calibro 9. E forse - ma i resoconti divergono - l'altra pistola. Vani i soccorsi. Raggiunto al capo da diversi proiettili, Erignac giace esanime. L'allarme è istantaneo, ma occorreranno 10' per bloccare il rione. Troppi. A marzo si voterà per le Regionali: il Prefetto ne è la prima vittima? Enrico Benedetto L'Assemblée Nationale sospende i lavori fiume sulle «35 ore» per commemorare il sacrifìcio Una conferenza stampa del Fronte di liberazione nazionale corso-Ala storica

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