Si confessa solo la metà degli italiani di R. Cri.

Si confessa solo la metà degli italiani Inchiesta del Sir Si confessa solo la metà degli italiani ROMA. Continua la crisi della confessione: il 47% degli italiani non va mai a confessarsi e tra i cattolici praticanti il 30% ne giudica negativamente il rituale come è praticato oggi, ma, secondo il Servizio informazione religiosa (Sir) l'agenzia dei settimanali cattolici promossa dalla Conferenza episcopale italiana, la confessione non è destinata a cambiare e «non è sufficiente pentirsi davanti a Dio». In questi termini don Gianni Ambrosio, docente di sociologia della religione e di teologia pastorale alla Facoltà teologica dell'Italia settentrionale, commenta i risultati di una ricerca pubblicata da «Annali di scienze religiose» deU'Università cattolica. Dalla ricerca, condotta tra 4500 persone di età compresa tra 18 e 74 anni emerge tra l'altro che accanto ad un 47% che non va mai dal confessore, c'è un 37% che si confessa in media una volta l'anno ed un 16% che lo fa più di frequente. Quanto alle modalità della confessione, un 43% è favorevole al mantenimento del rituale attuale, il 23% cambierebbe il modo di confessarsi, il 19% pensa che la confessione non abbia alcun senso. Il 28% pensa che sia sufficiente «pentirsi davanti a Dio», l'I 1% lamenta il disagio di dover raccontare le proprie colpe ad un altro uomo, il 19% contesta il «modo di confessare» di alcuni preti e il 5% non approva il fatto che la Chiesa faccia considerare peccato ciò che per la coscienza personale tale non è. Appena il 29%, infine, dichiara di non aver alcun problema ad accostarsi alla confessione, così come è. In sintesi, rileva il Sir, circa il 30% dei cattolici praticanti «giudica negativamente il rituale della penitenza, così come è praticato oggi». Secondo don Ambrosio, ciò, e in particolare la tendenza, in aumento, a «pentirsi di fronte a Dio», eliminando di fatto la mediazione sacerdotale è frutto di una «tendenza individualistica che vuole superare; le mediazioni ecclesiali» e, nello stesso tempo, indica «la difficoltà concreta di riuscire a dire cosa è peccato in rapporto ad una determinata azione» e «quanto e come si è peccatori». [r. cri.]

Persone citate: Gianni Ambrosio

Luoghi citati: Italia, Roma