Cinema, crescono le multisele
Cinema, crescono le multisele Esercenti al contrattacco per contrastare il colosso Warner Bros Cinema, crescono le multisele Nasceranno soprattutto in periferia «Sì all'apertura delle sale, no alla concentrazione». E' questa la parola d'ordine che unisce gli esercenti cinematografici torinesi dopo la diffusione della notizia dell'intenzione del colosso americano Warner Bros di aprire un complesso multiplex (otto sale cinematografiche, ristoranti e parcheggio gratuito) vicino al centro commerciale Auchan. Anzi gli esercenti e l'Agis annunciano un piano di contrattacco: creazione di piccole e medie strutture decentrate nei quartieri di periferia. Di più: una mozione del consiglio piemontese dell'Anec, l'associazione di categoria, arriva a chiedere una moratoria di due-tre anni per il via libera all'insediamento di multiplex, il tempo necessario per «un'indispensabile regolamentazione». Lorenzo Ventavoli, uno dei maggiori esercenti cittadini, lancia l'allarme: «La chiusura di sale nei centri cittadini non è un'ipotesi da escludere. E' questo porta inevitabilmente, all'avvio di una situazione di degrado simile a quella che aveva colpito i cinema di periferia quando le sale chiusero per l'esplosione della tv commerciale». Ma la situazione è veramente così tragica? «I primi dati che arrivano dalla Francia a più di un anno dall'insediamento di megaplex indicano un aumento globale complessivo del numero delle presenze ma segnalano anche come una parte dell'incremento di spettatori avvenga a scapito delle strutture esistenti, anche di quelle superattrezzate e moderne soprattutto del centro città», risponde Ventavoli. Poi cita i numeri: «A Lille-Lomme c'è stato un incremento complessivo delle presenze del +71,8 per cento ma le sale del centro città hanno perso complessivamente il 26,4 per cento di spettatori. Di più: l'insediamento di un megaplex di 23 sale ha portato alla chiusura di una multisala con 8 schermi. Situazione analoga a Metz». Un'analisi che conferma le preoccupazioni espresse dal consigliere comunale del ppi, Marco Borgione, che per primo aveva sollevato la questione con un'interrogazione: «C'è il pericolo di effetti negativi sulla città sia in termini occupazionali che di sicurezza pubblica». Ecco allora, anche per spirito di sopravvivenza, la scelta degli esercenti torinesi di non restare con le mani in mano. Continua Ventavoli: «Entro un mese presenteremo alla città un progetto che punta alla creazione di multisale di media grandezza, con un massimo di cinque, sei schermi, dislocate nei quartieri o nelle zone di periferia attualmente sprovviste». E qualcosa si sta già muovendo. In questi giorni, infatti, è stato concluso il contratto per l'acquisto e la ristrutturazione del cinema Giardino in via Monfalcone. Dovrebbe riaprire con due sale la prossima stagione. Molte le zone che potrebbero essere interessate. Una su tutti: Mirafiori Sud «dove non c'è un cinema nel raggio di 5/6 chilometri e non se ne trova uno fino a Pinerolo», spiega Borgione. E poi Borgo Vittoria, zona Vanchiglia verso Sassi, Lingotto. «Il Comune - spiega Ventavoli - si è detto disponibile a incentivare i nostri investimenti attraverso la messa a disposizione di aree pubbliche dismesse. Siamo in attesa della proposta. Noi andiamo avanti». Maurizio Tropeano CINEMA IN ITALIA citta' "■*msrmi n*^9h97*,il diff.'93-'87 ROMA 73 111 +38 MILANO 43 51 +8 TORINO 36 37 +1 BOLOGNA 37 43 +6 FIRENZE 19 35 +16 ■ NAPOU 20 31 +11 PALERMO 16 19 +3 GENOVA 19 20 +1 MODENA 11 18 +7 CATANIA 12 16 +4 mmmmmsi Lorenzo Ventavoli
Persone citate: Borgione, Lorenzo Ventavoli, Marco Borgione, Maurizio Tropeano, Ventavoli
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