Mussolini censurò il figlio

Mussolini censurò il figlio Amava ifilm americani Mussolini censurò il figlio N ROMA EPPURE Vittorio Mussolini fu risparmiato dalla censura fascista, che mal digeriva la sua passione per il cinema, specie quello ame ricano. L'ordine di mettere la sordina alle iniziative in campo cinematografico del figlio del Duce fu presa con il consenso esplicito di Benito Mussolini. Il Minculpop, prima sotto la guida di Dino Alfieri e poi di Alessandro Pavolini, ordinò ripetutamente ai giornali di ignorare notizie sulla sua attività di produttore cinematografico. Le «veline» inviate alla stampa per chiedere di tacere il nome del secondo figlio di Benito sono state rinvenute all'Archivio centrale dello Stato a Roma dal linguista Sergio Raffaelli, che pubblica i documenti sul nuovo numero di Bianco e nero, la rivista della Scuola nazionale di cinema diretta da Orio Caldiron. In pieno chma autarchico, quando la propaganda fascista impose il blackout sui film americani, gli alti gerarchi del regime non gradirono la trasvolata oltre oceano del figlio del Duce per visitare la mecca del cinema internazionale e incontrare i registi e i divi più famosi dell'epoca. Così una disposizione del 18 settembre 1937 intimava ai giornali di «non occuparsi del viaggio di Vittorio Mussolini a Hollywood né di altre iniziative del genere». Con il passare degli anni la sorveglianza nei confronti di Vittorio si rafforzò. Il Minculpop era particolarmente preoccupato per la collaborazione del figlio del Duce al film Luciano Serra pilota, di Goffredo Alessandrini, sceneggiato con Roberto Rossellini e interpretato da Amedeo Nazzari. Prima che la pellicola arrivasse nelle sale cinematografiche la stampa fu allertata: nell'aprile del 1937 una velina rinnovava la disposizione di «non dire che Vittorio Mussolini è autore di detto film». Quando il 31 agosto 1938 Luciano Serra pilota vinse la Coppa Mussolini al festival di Venezia, il Minculpop raccomandò di elogiare vivamente l'opera, evitando però di fare accenni alla supervisione di Vittorio Mussolini. [AdnKronos]

Luoghi citati: Hollywood, Roma, Venezia