«Basto con quei voli pericolosi» di Francesco Grignetti

«Basto con quei voli pericolosi» Dure proteste da pds, Verdi e Lega. Clinton telefona al premier: vi faremo partecipare all'inchiesta «Basto con quei voli pericolosi» Scalfaro scrive a Prodi: cambiate le norme ROMA. «La gravissima sciagura di Cavalese, determinata da un aereo militare Usa, impone l'immediata apertura di un'inchiesta per accertare cause, modalità e responsabilità relative all'evento che ha fatto numerose vittime innocenti». Il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, non è affatto leggero nel messaggio che ieri sera ha inviato a Prodi. Tanto più che invita anche a «una urgente e attenta revisione della normativa che disciplina i voli militari, atta a impedire il ripetersi di ulteriori tragedie». Erano le 20 circa. Il premier, appena sceso da un aereo che lo riportava in Italia dal Baltico, è così entrato direttamente in una riunione a Palazzo Chigi con Veltroni e Andreatta. Come la pensasse, Prodi l'ha fatto capire subito: «Evidentemente l'aereo era troppo basso. E' uno degli incidenti più strani al mondo, tanti morti e l'aereo è atterrato! In genere muoiono quelli sull'aereo e gli altri campano». Nel corso della riunione Prodi si è sentito telefonicamente con Clinton. «Il presidente degli Stati Uniti - informa un comunicato di Palazzo Chigi ha espresso le condoglianze sue personali e del popolo americano per le vittime, ha garantito il pieno coinvolgimento delle autorità italiane nell'inchiesta e ha assicurato che si impegnerà perchè in futuro sciagure come questa non debbano più ripetersi». I massimi vertici del governo hanno dovuto fronteggiare più che una tragedia, un'inaspettata crisi internazionale. Alla notizia del disastro di Cavalese, infatti, è insorto mezzo Parlamento. Rifondazione comunista parte a razzo: l'Italia esca dalla Nato. Secondo Alfio Nicotra, «i patti segreti garantiscono ai militari americani l'impunità in Italia». I deputati Boato e Paissan (Verdi) dicono: «Non fatalità, ma irresponsabilità». Il leghista Stefano Stefani: «Bisogna punire i responsabili». Il presidente della Provincia di Trento, Carlo Andreotti: «Bisogna fermare i giochi di guerra. So che i piloti si divertono a volare a bassa quota. Molta gente mi ha riferito che spesso passano addirittura sotto i fili della funivia». Ma anche il capogruppo dei deputati pds, Fabio Mussi, insorge: «Già nei mesi scorsi avevamo ripetutamente posto il problema del sorvolo di aerei muitari sul Trentino». Mussi fa riferimento a un'interrogazione di Luigi Olivieri, deputato pds di Trento. Nel giugno scorso, infatti, l'on. Olivieri segnalava al governo che nelle valli alpine «gli aerei muitari sorvola no sistematicamente a quota impressionantemente bassa i centri abitati, provocando un frastuono tanto lacerante da spaventare le persone». In particolare, faceva riferimento a un volo radente effettuato da un aereo militare sul centro abitato di Torbole. I responsabili della base aerea di Villafranca avevano ammesso delle possibili «disattenzioni», ma promettevano di intervenire. Scriveva però Olivieri nell'interrogazione di «voli forsennati» e che «le missioni partirebbero da numerose basi aeree, coinvolgendo personale e aerei non solo italiani». Ora, che del disastro sia responsabile un aereo Usa, lo ammettono gli americani e lo spiega il nostro ministero della Difesa. Ma il dicastero, nella sua nota, non manca di sottolineare che l'incidente avveniva «durante un volo di addestramento a bassa quota a vista, che esclude interazioni con gli enti di controllo del traffico aereo», che naturalmente la funivia del Cermis era «segnalata sulle carte» e anche che «le norme di sicurezza, sia italiane che statunitensi, da applicarsi in simili circostanze, sono tali da escludere il verificarsi di incidenti di questo tipo». Fuori di gergo: le norme di sicurezza ci sono, se l'incidente s'è verificato è perché il pilota ha fatto di testa sua. Quanto alla questione dell'extraterritorialità e dei presunti «patti segreti», ha spiegato il sottosegretario Massimo Brutti che, al contrario, è tutto previsto nelle leggi del Parlamento. Come accadde anche all'Italia nell'incidente di Ramstein, in Germania, quando c'è un incidente aereo militare all'estero, in base a una convenzione del 1951, ratificata in Italia nel 1955, procede l'autorità giudiziaria del Paese d'origine. Saranno giudici americani, quindi, a procedere. Ma è partita anche un'inchiesta penale italiana. E intanto è stata insediata una commissione d'inchiesta mista italo-statunitense. «Chiaramente - dice Brutti - c'è stata una trasgressione. Gli ordini sono chiari». Francesco Grignetti In alto un Grumman EA-6B «Prowler» attrezzato per la guerra elettronica uguale a quello che ha causato la tragedia Nella foto piccola Giovanni Motzo già ministro per le Riforme istituzionali nel governo Dini