«Sospese le missioni»

«Sospese le missioni» «Sospese le missioni» La decisione alla base di Aviano AVIANO. «Ogni missione aerea americana, a bassa quota, nei cieli d'Italia, è sospesa finché non sarà stata chiarita la dinamica dell'incidente sul Monte Cermis». E' la decisione operativa, con effetto immediato, annunciata ieri sera dal comandante della base Usaf di Aviano, il generale di brigata Timoty A. Peppe, nel corso della conferenza stampa indetta a poche ore dalla tragedia della funivia. Un «briefing» amaro, cominciato alle 20, con un'ora di ritardo, e durato soltanto sette minuti, mentre i potenti riflettori della base illuminavano l'hangar nel quale era stato chiuso il bireattore rientrato alla base alle 15,15, poco dopo il disastro accaduto in Val di Fiemme. In un clima di visibile imbarazzo il generale è stato laconico. Non ha potuto fornire informazioni sull'equipaggio coinvolto, un pilota e tre tecnici che il magistrato trentino, Bruno Giardina, potrebbe incriminare per disastro colposo. Peppe si è limitato a confermare la notizia dell'apertura di un'inchiesta sulla tragedia e la nomina di un rappresentante italiano, il colonnello Orfeo Durigon, che affiancherà i periti statunitensi. Durigon è di stanza proprio alla base di Aviano, e conosce bene TEA-6B «Prowler», destinato da poco alla base friulana. Si tratta di un velivolo che in effetti non fa parte della pattuglia distaccata in Friuli. E' stato prestato alla base friulana dalla Marina Usa per garantire continuità alle missioni effettuate dalla Nato in Bosnia. Peppe na confermato che il velivolo statunitense era decollato per un'esercitazione di routine, da effettuare a bassa quota (nel gergo dell'aeronautica: una missione «profilo»). Il velivolo, un bireattore derivato dal bombardiere A6 «Intruder», adattato alla guerra elettronica, è di dimensioni piuttosto ridotte, poco più di 16 metri di apertura alare, 18 di lunghezza, ed è particolarmente adatto ad atterrare sulle portaerei. Vola senza armamenti, ma è comunque un aereo piuttosto pesante: a pieno carico può anche arrivare alle 30 tonnellate, considerata l'apparecchiatura sofisticata, sensori ed antenne, che richiede la presenza a bordo, oltre al pilota, di tre tecnici esperti di rilevazioni radar delle postazioni nemiche (di qui il soprannome di «Prowler», predatore). Peppe ha confermato che il velivolo coinvolto nella tragedia del Monte Cermis ha riportato lievi danni al timone di coda ed è rientrato alla base in condizioni di emergenza, ma non c'è stata alcuna avaria ai motori. Il pilota avrebbe riferito ai superiori di avere sentito soltanto «un grande scossone». Il generale non ha voluto dire di più. Non ha commentato le dichiarazioni rimbalzate dagli Usa e attribuite ad un pilota americano esperto di voli sul territorio italiano, secondo le quali il «Prowler» non aveva alcuna necessità di esercitarsi a bassa quota, essendo stato progettato per dominare dall'alto la zona di una battaglia aerea e lanciare segnali di disturbo al nemico. Il generale non ha neppure commentato l'ipotesi secondo la quale il velivolo è passato sotto il cavo della funivia, come sostenuto da alcuni testimoni della tragedia. Anzi, ha affret tato la conclusione dell'incontro con i giornalisti. Subito do po la base di Aviano è tornata «off-limits», in un percepibile clima di tensione. La base, che attualmente ospita 5 mila militari più 2 mila loro familiari, è destinata a diventare il caposaldo delle forze americane nel Mediterraneo. E' già sede del comando della XVI Air Force, una delle tre divisio ni aeree dipendenti del Comando delle forze aeree statunitensi nel Sud Europa. Da qui decol lano le missioni in Bosnia per la Nato. Entro il 2000 il governo di Washington prevede di spen dere 500 miliardi di lire per po tenziare tutte le strutture e dare alloggio a 8 mila soldati. Michele Meloni

Persone citate: Bruno Giardina, Durigon, Michele Meloni, Orfeo Durigon

Luoghi citati: Aviano, Europa, Friuli, Italia, Usa, Washington