Battaglia sulle intercettazioni di Bossi

Battaglia sulle intercettazioni di Bossi Il Senatùr: ho parlato di mitragliatore perché ero arrabbiato. Il premier: così si devasta il Paese Battaglia sulle intercettazioni di Bossi La Lega insorge: diserteremo il processo alle camicie verdi ROMA. E' battaglia sulle intercettazioni che hanno indotto il procuratore di Verona Guido Papalia a firmare la richiesta di rinvio a giudizio per Bossi e altri 40 esponenti della Lega. Il giudice lavora da più di un anno, aveva appena chiesto sei mesi di proroga alle sue indagini e il 27 gennaio è arrivato alle sue conclusioni. La Lega Nord, le sue camicie verdi sarebbero «un'associazione di carattere militare con scopi politici». C'è anche l'aggravante delle armi, scrive Papalia. Ma la Lega contesta la legittimità delle intercettazioni e si prepara ad attaccare il procuratore sul suo stesso terreno, anche se ieri Bossi ha ammesso di aver pronunciato le frasi incriminate in un momento di rabbia. Diserteremo il processo, promettono i leghisti, mentre da Polo e Ulivo fioccano le reazioni prò e contro l'operato della procura. «Una brutta storia, così si devasta il Paese», avverte Frodi. Bruzzone, Mondo e Raffele ALLE PAG 6 t 7

Persone citate: Bossi, Bruzzone, Guido Papalia, Papalia

Luoghi citati: Roma, Verona