Il Papa: Karla non deve morire

Il Papa: Karla non deve morire Oggi il governatore del Texas esamina la richiesta di concedere la grazia Il Papa: Karla non deve morire Appello dal Vaticano per l'omicida redenta HUNTSVILLE DAL NOSTRO INVIATO Anche la voce del Papa per salvare la vita di Karla Tucker, prima donna condannata a morte nel Texas in questo secolo. Si avvicina l'ora dell'esecuzione (martedì alla mezzanotte italiana) e cresce il movimento di opposizione all'evento. L'ultima e più autorevole adesione è quella di Giovanni Paolo II. Il Papa ha chiesto al governatore George Bush jr. la grazia. La notizia non è stata confermata ufficialmente, ma definita «molto probabile» da fonti della sala stampa vaticana, il che equivale a un'ammissione. Con una lettera inoltrata dalla nunziatura di Washington il Papa, senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, ha invocato «un gesto di clemenza che contribuisca a creare una cultura più favorevole al rispetto della vita». Oggi, nel pomeriggio itahano, si saprà in che conto Bush ha tenuto l'appello giunto dal Vatica¬ no. Certo è che il caso Tucker ha mobilitato forze mai viste prima sullo stesso lato della barricata. La voce del Papa si unisce a un coro che comprendeva già il predicatore Pat Robertson e Bianca Jagger, i parenti di una vittima e il procuratore che fece condannare l'assassina. Da ultimo, perfino il Rutheford Institute, il movimento di destra che si batte per i diritti umani e le li¬ bertà di culto e che ha finanziato la battagba legale di Paula Jones contro il presidente Clinton. Con una lettera allo stesso Clinton e al cardinale di New York John O'Connor, il presidente dell'istituto, John Whitehead, ha domandato «un passo coraggioso in difesa della sacrabtà della vita», definendo la pena di morte «un atto che certifica l'assenza di speranza in un essere umano e con il quale si ammette che né gli uomini né la grazia divina possono fare nulla per lui o per lei». Né il cardinale, né tantomeno (e ovviamente) Clinton hanno risposto. Tutti tacciono. La decisione del Parole Board, che poi cederà il passo al governatore, non è ancora stata presa, dicono fonti texane, e anche questo è un fatto inedito. Per la prima volta, non solo l'America, ma addirittura il Texas, sembrano oscillare. I sondaggi rivelano grosse crepe nel muro dell'unanimità per l'iniezione letale. Robert Stein, della Rice University, che ne ha condotto uno per conto dello «Houston Chronicle», dice: «Il caso Tucker sta aprendo un varco, ora si intravede la possibilità di un dibattito che porti a concedere alle giurie l'opzione di un ergastolo senza sconti». Comunque vada a finire, Karla Tucker avrà inciso un segno nelle coscienze. Ma come andrà a finire? I dubbi diminuiscono avvicinandosi a Huntsville, dove l'editore e direttore del giornale locale, «Huntsville Item», scrive: «Karla Tucker seguirà il corso del suo destino, inevitabilmente, come un fiume scorre verso il mare». Se George Bush jr. viene a prendere un caffè qui, è finita. Se dà un'occhiata intorno e anche fuori dall'America, tutto può ancora succedere, anche che il fiume fermi la sua corsa. (g. r. Metà degli abitanti sono detenuti e guardie carcerarie Il sindaco: il Texas ci ha scelto per queste cose e ogni volta che succede aiuta la nostra economia 4 ALA EST ' saia sua Giovanni Paolo Il e, nella foto grande, Karla Tucker La vita di Karla Tucker è nelle mari del govern-itore del Texas George Bush jr. che molto difficilmente sceglierà di mettersi contro i suoi elettori graziando la donna

Luoghi citati: Ala, America, New York, Texas, Washington