Laura, la piccola killer che nessun carcere vuole
Laura, la piccola killer che nessun carcere vuole A dodici anni ha ucciso il fratellino Laura, la piccola killer che nessun carcere vuole Tutti i penitenziari delVlllinois la rifiutano perché troppo giovane WASHINGTON. Laura Billen è un'assassina. Ma non finirà in prigione. Ha solo dodici anni e nessun carcere dell'Illinois la vuole. E' troppo giovane. La piccola è diventata un'assassina sei mei fa: ha ucciso il fratellino Jessie, due mesi, affacciandosi alla culla e torcendogli il collo, lentamente, finché non ha sentito il suono della spina dorsale spezzata. La piccola assassina non era sola in casa. La madre l'aveva incaricata, come ogni giorno, di fare da mamma ai suoi quattro fratellini, lei che era la più grande. La donna lasciava spesso i bambini soli in casa. Con vaghe istruzioni per Laura «pensaci tu, finché non ritorno» su come organizzare la giornata. Cucinare, spesso con il frigo vuoto, e badare a tutti toccava ogni giorno a lei. Per anni la mini-assassina ha fatto il possibile per prendersi cura dei fratellini. Negli ultimi due mesi, con la nascita del piccolo Jesse, le cose erano diventate molto più difficili e Laura, cresciuta troppo in fretta, non ha più retto questo ritmo, soffocata dal carico di lavoro in più che doveva affrontare con l'arrivo del neonato. Così nel luglio scorso Laura, quando la madre è uscita, ha cercato di calmare il fratellino che urlava. Prima con le buone, cercando di calmare Jessie prendendolo in braccio, ma senza risultati. Poi con le cattive. Il medico legale di Peoria (Illinois) ha detto che la torsione del collo ha provocato l'immediata interruzione del flusso di ossigeno al cuore e ai polmoni del neonato. Laura, che all'epoca aveva undici anni, ha cercato di mascherare in qualche modo l'assassinio. Ha strappato un cordone dal sacco dei panni sporchi, serrandolo poi intorno al collo del fratellino, per far pensare che il neonato fosse rimasto accidentalmente intrappolato. Ma la polizia ha subito capito come erano andate le cose. Christine Decker, la madre sciagurata, ha perso in un colpo i cinque figli: morto il più piccolo, sotto processo la più grande, strappati gli altri tre, affidati alle cure dei servizi sociali. Un giudice ha condannato ieri Laura a sette anni di riformatorio. Nessuna prigione dell'Illinois può accettare detenuti che non hanno ancora 13 anni. La sentenza non è piaciuta al procuratore Michael Spokely, che durante il processo ha sostenuto l'accusa. «Un assassino non dovrebbe cavarsela così a buon mercato - ha commentato il procuratore -. Non importa l'età. Chi uccide deve essere punito in modo adeguato. C'è qualcosa che non va nelle leggi dello Stato dell'Illinois». Laura era stata invitata dal giudice a fare una dichiarazione prima della sentenza. Ha scosso il capo. Dopo la decisione del giudice ha abbracciato piangendo la nonna. Al riformatorio potrà studiare, giocare con gli altri ragazzini della sua età ed essere assistita da uno psichiatra. «E' una vita da ricostruire» ha commentato Colette Bailey, l'avvocato che difende Laura. [Ansa]
Persone citate: Christine Decker, Colette Bailey, Michael Spokely
Luoghi citati: Illinois, Washington
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