Annan: inutili le bombe Chi farà i controlli dopo? di Fernando Mezzetti

Annan: inutili le bombe Chi farà i controlli dopo? ««■ili IL SEGRETARIO DELL'ONU Annan: inutili le bombe Chi farà i controlli dopo? DAVOS DAL NOSTRO INVIATO «La situazione per l'Iraq diventa sempre più difficile, ma ancora spero che non sia disperata. Ho parlato con Parigi, con Londra col ministro degh Esteri russo, Primakov. Lui può convincere Saddam a cooperare con l'Onu per completare le ispezioni. Se ciò non avviene, le conseguenze saranno drastiche». A cena con un ristretto gruppo di giornalisti al Foro annuale di Davos sull'economia mondiale, il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, esprime le preoccupazioni per la prova di forza in cui Saddam Hussein si è cacciato. «Nessuna persona normale può capire come mai l'Iraq si sia impegnato in questo confronto, col rischio di essere duramente colpito. Il popolo iracheno ha già sofferto molto. Spero che il suo governo ascolti i russi e i francesi, e sappia fermarsi sull'orlo del precipizio». Tra duemila capi di grandi imprese presenti al Forum con decine di Capi di Stato e di governo, Annan celia dicendo di sentirsi anch'egli un arnministratore delegato, senza i relativi mezzi e titoli decisionali: «Capo di un'azienda i cui prodotti sono operazioni di pace e di sviluppo, che ha per azionisti i popoli del mondo, ma con un consiglio d'amministrazione di 185 membri, che danno mandati contraddittori senza dare le risorse. Mi sento metà giocoliere e metà mendicante». Impotente, anche, talvolta, come ora sull'Iraq. Spera nel lavoro di pereuasione in modo che non si arrivi all'azione armata. Capisce l'irritazione americana, conosce bene le divisioni nel consiglio di sicurezza, con la contrarietà russa e cinese all'azione americana. Anche lui contrario? Pur volendo da Baghdad il rispetto delle risoluzioni Onu non nasconde dubbi, interrogativi, obiezioni: «Che cosa si risolve coi bombardamenti? Si potranno poi fare altre ispezioni? Quale sarà la sorte del personale Onu in Iraq? E le reazioni delle masse nel mondo arabo, dei molti leader arabi che si sono dichiarati contrari?». Pare di capire che gh Stati Uniti vogliano piegare Saddam e fargli accettare poi ispezioni a tutto campo. «Ma come si può andare all'attacco e fare ispezioni? L'Iraq era enormememte armato, e c'è ancora tanto da distruggere. Sono stati eliminati più armamenti con le ispezioni Onu che con gh attacchi di Desert Storm del '91.1 nostri tecnici hanno concluso il lavoro sulle armi nucleari, e stavano affrontando le armi biologiche e chimiche. Ecco perché Saddam non coopera più. E' difficile che con bombardamenti si possa eliminare tutto. Come si può colpirli e pensare di andare avanti con le ispezioni?» Quanti armamenti ancora in mano a Saddam? «E' difficile esibire prove irrefutabli, ma secondo gh ispettori ci sono arsenali chimici e biologici da distruggere». Saddam vuole solo impedire le ispezioni o ha altri obiettivi? «Punta all'abolizione delle sanzioni, ma non è questa la strada per arrivarci. La via più breve sarebbe collaborare con le Nazioni Unite, e rispettare le risoluzioni che lo riguardano». Gh americani non escludono di agire da soli, in mancanza di sostegno Onu «Si cerca di tenere insieme il Consiglio di sicurezza, di arrivare a una decisione multilaterale. Anche gh americani lo preferirebbero. Ma non è facile, e c'è molta frustrazione». Secondo alcuni, Clinton starebbe esasperando la crisi per ragioni personali, cioè per distogliere l'attenzione interna. «Da tempo si discuteva dell'Iraq, della sua contrarietà agli ispettori Onu di nazionalità americana, della sua non collaborazione, di come fargli cambiare posizione. Nessun legame coi problemi personali del presidente. La questione è seria, reale, ed era sul tappeto. Non è lui a esasperarla. Per fortuna non è stato fissato alcun limite di tempo, alcun ultimatum». Mentre l'America mostra i denti, lei vorrebbe alleviare le sanzioni. Indora la pillola? «Lunedi presenterò un piano per far aumentare di due miliardi di dollari le vendite irachene di petrolio, da utilizzare per acquisti di alimentari e medicinali. Non è un indorare la pillola, né presa di distanza dalla fermezza. Era un piano in atto, giunto ora alla conclusione, per alleviare le sofferenze della popolazione». E se questi fondi venissero usati per acquistare tutto, meno che derrate e medicine? «Non c'è possibilità di trucchi da parte irachena. Tutto è attentamente controllato dall'Onu». Fernando Mezzetti «Ma Baghdad sbaglia non è questa la via per arrivare all'abolizione delle sanzioni»

Persone citate: Annan, Clinton, Kofi Annan, Primakov, Saddam Hussein, Storm