Ecco le qualità per avere successo

Ecco le qualità per avere successo Atteti2ione, però: si tratta delle sole doti-base, occorre valutare altri fattori Ecco le qualità per avere successo Le ricordano i responsabili degli imprenditori CONCLUDIAMO questo inserto sulla formazione cercando di individuare, con l'aiuto dei responsabili delle associazioni imprenditoriali dei singoli settori, quelle che si possono considerare le carte vincenti per entrare con successo nel mondo del lavoro, sia come imprenditori sia come dipendenti. E' certo che le doti-base indicate non rappresentano automaticamente il lasciapassare. Infine è necessaria un'avvertenza. Sulle possibilità concrete che ognuno di noi ha di trovare un'occupazione pesano molte incognite: soggettive e oggettive. E sempre più importante diventa il fenomeno della concorrenza (che ormai ha acquisito un carattere internazionale): sono infatti sempre più numerosi i giovani che premono per ottenere un posto di lavoro. Mentre aumentano varietà e tipi di macchine capaci di sostituire l'uomo. «E' necessaria la predisposizione» Lo afferma il presidente provinciale della Confederazione italiana agricoltori, Lodovico Actis Perinetto. «Per questo motivo - ribadisce - è megho non dimenticare un detto dei nostri anziani: "La terra è bassa". Nel senso che oltre allo studio e alla preparazione occorrono volontà e fatica, per evitare di credere ai facili messaggi che ci lanciano i mezzi di comunicazione relativi ai modelli di vita, liberi e privi di ogni problema. La realtà è ben diversa dall'immaginazione, l'agricoltura è una fabbrica a cielo aperto, quindi dipende dai voleri di madre natura: un anno ci può essere raccolto buono e l'altro no». Ma la fatica rimane. «Buona conoscenza di leggi ed economia» Secondo Claudio Campagnolo, presidente di Cifa-Progetti e Formazione della Confederazione nazionale artigianato (Cna), «per poter diventare buoni imprenditori è necessaria una grande propensione a conoscere non soltanto le leggi, ma anche i meccanismi er nomici, finanziari e di mercato che regolano la vita di ogni impresa». Necessarie sono doti come creatività, propensione al rischio (calcolato), flessibilità e disponibilità verso le relazioni interpersonali. E' fondamentale avere la specifica professionalità tecnico-manuale, che però, da sola, senza le precedenti condizioni, non è più sufficiente per gestire un'impresa. «Per tali ragioni il buon imprenditore deve avvalersi di partner consulenziali estremamente qualificati come la propria associazione di categoria. Il nostro settore offre molti segmenti di sbocco professionale. L'importante è consolidare un'adeguata preparazione per intraprenderli nel modo migliore». «Particolare attenzione alla ricerca dei docenti» Per un buon inserimento dei giovani nel mondo delle piccole e medie imprese, Api-Formazione mira a individuare le più adeguate metodologie didattiche e a scegliere sul mercato i formatori più qualificati nelle materie d'insegnamento di volta in volta richieste. «Concentriamo la nostra attività su progettazione, coordinamento e controllo di qualità delle attività formative dice Giovanna Boschis, presidente di Api-Formazione -, Questa scelta ci consente di operare sull'ampio ventaglio della formazione. Api-Formazione vuole offrire un prodotto formativo di qualità che soddisfi le esigenze delle aziende associate, trasferendo valore aggiunto alle risorse umane, consentendo ai giovani di inserirsi nel mondo del lavoro se disoccupati, di reinserirsi se hanno perso il lavoro o di mantenerlo in virtù dell'aggiornamento professionale». «Formazione continua e ben strutturata» Secondo il presidente Ascom, Giuseppe De Maria, nel settore del commercio, del turismo e servizi, per poter restare attivi sul mercato è necessario avviare una serie di processi di formazione continui e ben strutturati. Ma, attenzione, da questo punto di vista non esiste più la differenza: titolare e dipendente. Queste sono esigenze fondamentali alla base di qualsiasi attività, in qualsiasi ruolo svolta, propria di questo comparto. Il mercato, infatti, non consente all'operatore la mancanza di professionalità acquisite e gli impone di aggiornarsi sia in campo tecnico (conduzione aziendale) sia merceologico (conoscenza dei prodotti). «Da un lato - ribadisce il presidente dell'Ascom Giuseppe De Maria - il cliente è sempre più esigente e preparato, dall'altro le aziende producono sempre più articoli uguali fra di loro, pertanto occorre una forte preparazione per saper comporre un'offerta merceologica completa e vantaggiosa per il cliente. Non va comunque dimenticato che il terziario offre ancora oggi considerevoli margini d'ingresso nel mondo del lavoro, nonostante le difficoltà oggettive del momento». «Iniziare con l'analisi della fattibilità» L'attenzione al mercato e l'analisi puntuale delle caratteristiche del tessuto sociale in cui avviare un'impresa sono, secondo la Confesercenti, le carte vincenti per riuscire nel settore commerciale. Mario Lippi, direttore del Cescot (Centro di formazione professionale collegato alla Confesercenti) sostiene infatti: «Chi vuole intraprendere un'attività nel commercio dovrà curare prima di tutto l'analisi di fattibilità della propria idea imprenditoriale. Saranno necessari, cioè, un'attenta valutazione del mercato e del contesto socio-economico nel quale la nuova impresa intende inserirsi, anche in relazione alle risorse economiche sulle quali può contare e al grado di professionalità di cui dispone». Conclude Lippi: «Fondamentali rimangono, in un simile contesto, la formazione e la crescita professionale delle varie figure che gravitano attorno al mondo commerciale. Come pure l'attenzione alle altre realtà dell'economia». «Settore complesso da non sottovalutare» Secondo Carlo Gottero, presidente della Federazione provinciale Coldiretti, i giovani che vogliono affacciarsi su questo mondo non devono trascurare la realtà socio-economica in cui esso è calato. «L'orientamento dei giovani afferma Gottero - deve necessariamente comprendere una forte formazione sulle nuove tecnologie gestionali, sull'analisi dei mercati e delle opportunità di crescita dell'impresa, sulla politica europea per l'agricoltura, sulle nuove tecnologie e sui rapporti tra agricoltura e ambiente. Perché non bisogna dimenticare che l'agricoltura è diventata un settore complesso e vario, con moltissime connessioni con le altre attività economiche». «Lingue, informatica e disponibilità» Francesco Devalle, presidente dell'Unione Industriale, fa il punto sulle doti (proprie e acquisite) indispensabili per entrare in un mondo (quello industriale) che più di ogni altro subisce e pilota i grandi cambiamenti. Disponibilità, padronanza delle lingue straniere e conoscenza dei sistemi informatici sono, secondo i tecnici dell'Unione Industriale, alcuni degli aspetti che più facilitano l'inserimento nel pianeta lavoro industriale. Sottolinea Devalle: «Indispensabile è l'inglese, anche se è sempre più pressante la richiesta di una seconda lingua straniera. Importante è poi la padronanza dei sistemi informatici. Consigliabile è, inoltre, cercare di svolgere, durante gli anni di studio, qualche esperienza di lavoro, anche le più diverse: è segno di spirito di autonomia e di capacità di iniziativa. E avranno un peso impensabile». Molto utile è, quindi, la capacità di trasmettere la sensazione di volersi confrontare con il mondo del lavoro. E' inoltre indispensabile avere un atteggiamento flessibile rispetto ai propri impegni, duttile verso le mansioni richieste e disponibile alla collaborazione in gruppo. «Determinazione e fiducia in se stessi» «Per le attività legate all'artigianato, come per qualsiasi attività imprenditoriale occorrono determinazione, atteggiamento positivo e buona dose di fiducia nei propri mezzi». Queste le carte vincenti per riuscire a sfondare, secondo il segretario della Confartigianato, Silvano Berna. Molto utili sono ritenute anche una buona attitudine ad apprendere, applicata non solo al mestiere che si sceglie, ma anche alla gestione d'impresa (marketing, contabilità, rapporti con le banche). Per questo motivo è indispensabile una buona preparazione scolastica di base che consenta di affrontare con successo le molteplici difficoltà che ogni piccolo imprenditore trova quotidianamente sulla propria strada. Infine, occorre un forte fiuto per inserirsi in quelle nicchie di mercato non ancora occupato o insufficientemente coperto dalla concorrenza.