«Meglio mettersi in proprio»

«Meglio mettersi in proprio» La Coldiretti: «Bisogna frequentare un corso superiore e poi l'Università» «Meglio mettersi in proprio» Ma attenzione: agricoltori non ci si improvvisa Sulla necessità di frequentare un corso di studi specializzato insiste anche Carlo Gottero, presidente della Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Torino. Dice: «E' consigliabile frequentare un corso superiore presso gli istituti di agraria o gli istituti professionali di Stato per l'agricoltura ed eventualmente proseguire iscrivendosi all'Università degli Studi alle Facoltà di Agraria o Veterinaria». Un'adeguata preparazione può infatti offrire maggiori garanzie per iniziare un'attività legata al mondo agricolo, soprattutto ora che il settore, sempre più complesso e variegato, stabilisce rapporti sempre più forti con il campo aumentare e industriale. Lo sviluppo della filiera agro-alimentare e agro-industriale è infatti la conferma della progressiva trasformazione e commercializzazione della produzione agricola. Il fatto è che in un periodo di ricerca esasperata, di rincorsa alla riduzione dei costi, di utilizzo di macchinari e impianti sempre più sofisticati la cui gestione (dialogo compreso) richiede una solida base culturale, possibilmente con cognizioni di matematica, chimica e fìsica, è impensabile l'approccio che ancora era possibile fino a 20-30 anni fa. «Pur con molti problemi prosegue Gottero - l'agricoltura continua a essere una possibihtà economica che può diventare interessante nel momento in cui le imprese possono contare su un determinato mercato, su un'imprenditoria aggiornata e su condizioni politico-economiche adeguate. Proprio quest'ultimo tassello nel nostro Paese è venuto a mancare. A parte questo, le opportunità per i giovani agricoltori esistono, ma in questo caso non ci sono molti corsi che possono darle. Occorre invece essere nelle condizioni economiche e legislative adeguate per intraprendere un lavoro imprenditoriale nel comparto agricolo». La conoscenza del tessuto socio-economico in cui sono calate le attività agricole è essenziale proprio oggi che l'agricoltura si connota come un settore particolarmente variegato e complesso, oltre che strettamente legato al resto dell'economia. «Non si deve mai dimenticare - afferma Carlo Gottero - che impegnarsi in agricoltura vuol dire diventare imprenditori e, di conseguenza, avere la volontà di rischiare e di investire anche ingenti capitali». Ma, è certo, ogni cosa, soprattutto se richiede risorse fi¬ nanziarie non indifferenti, si può fare per gradi. Gottero fa poi una lettura disincantata del panorama agricolo piemontese per quanto riguarda il lavoro dipendente. Afferma: «Come lavoro dipendente ci sono poche speranze, poiché l'agricoltura è basata in prevalenza su aziende a conduzione familiare. L'unico settore che potrebbe portare occupazione è quello agroalimentare, ma purtroppo in alcune realtà è ancora molto arretrato». Gli uffici della Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Torino sono in via San Francesco da Paola 31. Il numero telefonico è 812.32.42. Dai campi all'industria alimentare: un mondo variegato e complesso cui occorre il sostegno di condizioni economiche e politiche adeguate

Persone citate: Carlo Gottero, Gottero

Luoghi citati: Torino