In campagna? Tante possibilità

In campagna? Tante possibilità Dalla zootecnia al florovivaismo; tra i contratti, ancora poco sfruttato il part-time In campagna? Tante possibilità La Con/agricoltori: «Anche se si ha poco terreno» I giovani sono ancora attratti dal lavoro nelle campagne? E quali sono le reali opportunità di trovare un'occupazione? Il mondo agricolo, insomma, può ancora rappresentare uno sbocco sicuro per chi cerca un lavoro? Secondo Lodovico Actis Perinetto, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Torino, il mercato offre delle buone possibilità. Afferma: «Le opportunità dipendono dalla situazione in cui ciascuno si trova e dagli interessi dell'individuo che vuole iniziare questo tipo di lavoro. Se la persona in questione ha a disposizione del terreno oppure può rientrarne in possesso, sarà ovviamente più orientato verso un'attività di tipo autonomo e, consiglieremo, specializzato, perché è sufficiente una superficie ridotta». Prosegue Actis Permetto: «Buone condizioni di crescita professionale offrono anche quelle qualifiche legate alla tutela dell'ambiente, alla gestione dei parchi e alla manutenzione di aree verdi, nonché alle coltivazioni con basso impatto ambientale, per la produzione delle principali derrate alimentari». Due sono quindi le strade perseguibili. La prima è quella dell'imprenditore agricolo, titolare di un'attività autonoma in un qualsiasi settore agricolo. L'alternativa è quella del lavoratore dipendente in un'azienda specializzata in uno dei settori più redditizi, da quello frutticolo a quello florovivaistico o zootecnico. L'importante, in ogni caso, è essere contrattualizzati. Attualmente tra i contratti più diffusi ci sono quelli a tempo determinato, che possono inte¬ ressare le aziende con un periodo di lavoro limitato (ad esempio, il periodo della raccolta) o quelli a tempo indeterminato. Questi vengono stipulati dalle aziende che necessitano di manodopera in modo continuativo, perché nel corso dell'anno si alternano differenti lavorazioni. Per quanto concerne il parttime, che viene utilizzato negli altri settori, allo stato attuale in agricoltura non è ancora molto sfruttato. «Ma ci auguriamo - afferma Actis Permetto - che possa essere presto applicato anche da noi, proprio per le caratteristiche di molte aziende agricole che necessitano di manodopera per tempo di lavoro limitato». E per i giovani? Esistono strategie mirate? La Confederazione organizza diverse attività per orientare i giovani. Dall'affiancamento dei laureandi durante la preparazione della tesi di laurea all'organizzazione di corsi per disoccupati e stage di istruzione professionale gestiti dal Cipa-At. Esistono anche interessanti corsi esterni alla Confederazione, da questa consigliati caldamente. Tipo quelli di formazione professionale di potatura, mascalcia e certificazione produzioni biologiche. A livello universitario, poi, esistono due lauree brevi, istituite dalla Facoltà di Agraria dell'Università di Torino, una nella gestione di giardini, l'altra in tecnologie alimentari. Per ottenere ulteriori informazioni ci si può rivolgere direttamente alla sede provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori, a Torino, in via San Francesco da Paola 22, oppure telefonando al 562.88.92. Sono richieste le qualifiche legate a coltivazioni con basso impatto ambientale

Persone citate: Actis, Lodovico Actis Perinetto

Luoghi citati: Torino