AOSTA, DUE GIORNI DI FIERA di Enrico Martinet

AOSTA, DUE GIORNI DI FIERA WEEKEND AOSTA, DUE GIORNI DI FIERA Artigianato e gastronomia sotto il segno di Sant'Orso CHI scommetterà il 31 gennaio di certo avrà ragione. Per che cosa? Ma per trovare qualcuno che tra ima bancarella e l'altra delle vie del centro storico avrà il tempo di «tradire» la Fiera millenaria di Aosta per dare la caccia a qualche segno premonitore di. una nevicata o di un gran sole. Qualcuno, insomma, annuserà l'aria per stupire gli amici con le sue previsioni. Anche questo gioco fa parte della tradizione della Fiera, che comincia il 30 e ha il suo clou il 31, alla vigilia del giorno dedicato a Sant'Orso. Giorno basilare per la meteorologia popolare: un proverbio rammenta che se il 1° febbraio ci sarà neve o comunque nubi l'inverno se ne andrà in fretta, ma se il cielo sarà azzurro saranno guai, freddo e neve dureranno ancora per 40 giorni. La leggenda vuole che approfittando del bel tempo l'orso interromperà il suo letargo per far asciugare il pagliericcio per poi continuare a russare sull'asciutto per altri 40 giorni. Svelato così il mistero del girovagare a naso in su in mezzo alla Fiera di Sant'Orso di qualche valdostano, rimane da annunciare un altro detto, forse un po' più interessato, nel senso del commercio, s'intende. Si dice che acquistare un oggetto, uno qualsiasi, dal più semplice al più costoso, alla Fiera porti buono. Una fortuna equivalente a quella che si chiede gettando una moneta nella fontana di Trevi. Certo che la Fiera non ha vissuto mille anni per questo. Viene da tanto passato perché porta con sé l'abilità delle mani degli artigiani che è arrivata fino ad oggi. H motivo di una così lunga vita è nel Medioevo, oltre che nella necessità di ingannare il freddo e il tempo nel periodo invernale stando nelle calde stalle a intagliar legno o preparare utensili per poi affrontare con la primavera il lavoro dei campi. I cosiddetti «secoli bui», durati in Valle d'Aosta più che in ogni altro angolo italico, portarono i castelli (oltre cento) sulle alture lungo la Dora Baltea e anche nelle vallate laterali. E con essi tanto lavoro di artisti e artigiani. Fra mura merlate si beveva con la «grolla», coppa scavata in un blocco di noce divenuta poi il simbolo della Valle d'Aosta e della stessa Fiera di Sant'Orso. La sua storia viene da molto più lontano, è quella del santo Graal e s'intreccia con le gesta dei cavalieri di Artù, con la «santa cer- ca» del calice che accolse il sangue del Cristo. E la «grolla» farà ancora la parte della protagonista quest'anno, nella 998a edizione della Fiera dell'artigianato tipico valdostano. Sarà al centro di ogni bancarella di soprammobili, accanto alle sculture in legno e pietra oliare, al ferro battuto, ai tessuti e ai merletti, alle scale e alle gerle. La fiera. Si svolge ad Aosta, il 30 e il 31 gennaio. H primo giorno è riservato alla visita, il secondo alla vendita, ma il divieto di compravendita del 30 è poco osservato. In mostra c'è tutto l'artigianato tipico valdostano al quale si aggiungono altre esposizioni, come quelle delle macchine agricole, per esempio. La Fiera è dedicata a Sant'Orso perché il sacerdote che viveva e predicava nel borgo orientale di Aosta, fuori le mura romane, fu il primo ad allestire banchi per dare zoc- coli e altri oggetti ai bisognosi, li percorso. Sarà a senso unico, meno alcuni tratti. Piazza Arco d'Augusto, via Sant'Anselmo, via Porta Fretoria (con piazza Narbonne), piazza Chanoux, via De Tillier, via Aubert (doppio senso), via Croce di Città, piazza della Cattedrale, via de Sales, via Xavier de Maistre, via Rey, via Sant'Orso e di nuovo in via Sant'Anselmo, che da questo incrocio e fino al'Arco d'Augusto sarà a doppio senso. GII artigiani. Sono in 972, di cui 713 lavorano nel settore tradizionale (tra questi 183 intagliatori e 179 scultori, 30 mobilieri e 55 produttori di oggetti per l'agricoltura). Le bancarelle del settore tradizionale sono nelle vie Sant'Anselmo, Porta Pretoria, De Tillier, Aubert, Croce di Città, nella zona Ovest di via de Sales e nelle piazze Chanoux, Roncas e Giovanni XXm (Cattedrale). La ceramica e il rame si trovano nella perte Est di via de Sales. I mobilieri professionisti sono concentrati nella struttura coperta in piazza Chanoux. Le 32 scuole di scultura, intaglio e fabbricazione di cesti, sotto i portici del municipio, cosi come le coo- rerative tessili, parcheggi. A Est, per chi arriva da Torino, i piazzali Ceva vicino all'aeroporto e Croix Noire appena prima dell'ingresso in città. A Sud, il piazzale Cogne-Funivia per Pila. A Sud-Ovest in località Tsamberlet e il piazzale del Palaghiaccio. A Ovest, per chi arriva da Francia e Svizzera, i piazzali Garin, Pascal e dell'area del cimitero. E, ancora, vicino alla Questura il piazzale ex Ferrando. Hanno tutti servizi igienici e uffici informazione. La velila. Per riscoprire la tradizione di trascorrere in allegria le serate. Due punti di distribuzione di affettati, vin brulé e brodo caldo in piazza Plouves e nella piazzetta di Sant'Orso. Alla Porta Pretoria si troverà soltanto vin -brulé. Tutto è già confezionato: 3200 vaschette per il cibo; 560 litri di vin brulé; 700 litri di brodo caldo; 800 litri di vino valdostano, rosso e bianco. La festa è per il 30 sera e la musica è garantita da gruppi folcloristici che radunano 400 persone, tra musicisti e danzatori. Gastronomia tipica. Stand di 200 metri quadrati in piazza Plouves. Curiosità. Sotto le cupole di piazza Chanoux si troverà la moneta sabauda «Scudo di Aosta» fatta dalla «Verrès», l'azienda che lavora per la Zecca dello Stato. Saranno ottomila medaglie in bronzital (la lega delle 200 lire) e duemila in argento. Nel «cuore» dell'Aosta romana, vicino alla Tour Fromage, si potrà avere l'annullo postale speciale: il marco filatelico utilizza il simbolo della Fiera. Manifestazioni. Nei pomeriggi dei due giorni di Fiera nelle vie del centro storico si esibiranno sedici gruppi corali e folcloristici valdostani. Il 31 gennaio alle 21 spettacolo di canti e musiche alpine organizzato dai Trouveur Valdòten: «A l'entour de la Grol la». Nella chiesa di San Lorenzo esposizione intitolata «Marcare il pane, decorare il burro». Sconti Negli alberghi e nel punto di degustazione della Fiera si troveranno le «card» per avere sconti nei negozi di Aosta. Enrico Martinet Nelkfoto alcuni momenti della scorsa edizione della Fiera di Sant'Orso

Persone citate: Aubert, Chanoux, De Tillier, Fromage, Garin, Giovanni Xxm, Noire, Trouveur