Addio 900 di Pierluigi Battista

Addio 900 Addio 900 L'Istituto Salvemini organizza un corso su «H Novecento». Ecco il calendario e i relatori. 5 febbraio: li secolo breve, Giovanni Carpinelli (Università di Torino). 12 febbraio: Ascesa e caduta del comunismo, Giacomo Deambrogio (Istituto Salvemini). 19 febbraio: Colonialismo e decolonizzazione, Sergio Parmentola (Istituto Salvemini). 26 febbraio: Nazionalismo e regionalismo, Alberto Cabella (Centro Studi Gobetti). 5 marzo: Sviluppo e crisi del capitalismo occidentale, Adriana Castagnoli (Università di Torino). 12 marzo: La guerra fredda, l'equilibrio del terrore e la nascita del sistema internazionale bipolare, Valter Coralluzzo (Università di Torino). 19 marzo: Democrazie, autoritarismi, totalitarismi, Lorenzo Riberi (Università di Torino). 26 marzo: Secolarizzazione e fondamentalismi, Marco Brunazzi (Istituto Salvemini). 2 aprile: L'Italia repubblicana, Francesco Tuccari (Università di Torino). Tutti gli incontri s'iniziano alle 15 e si tengono presso l'Its Alvar Aalto, via Toselli 1. Costo d'iscrizione 30 mila lire. Informazioni: tel. 011/835.223. Bi ASTA un'occhiata ai titoli .dei «percorsi di lettura» del seminario sul Novecento per cogliere i segni di un persistente dualismo nelle immagini suscitate dal secolo che sta per morire: colonialismo e decolonizzazione, sviluppo e crisi, democrazia e autoritarismo, secolarizzazione e fondamentalismo, ascesa e caduta, nazionalismo e regionalismo e così via. Gli organizzatori del corso hanno avvertito la duplicità costitutiva del cosiddetto «secolo breve». Un secolo che con un po' di immaginazione potremmo scindere in due, per raccontare due Novecenti opposti e contrastanti tra loro, due «ventesimi secoli» totalmente divergenti tra loro. Un Novecento può essere ricostruito e interpretato come il secolo dei grandi massacri, del Gulag e dei lager nazisti, del fondamentalismo, del terrorismo su scala di massa, di Hiroshima, dei bombardamenti aerei sulle città senza distinzione di militari e civili tutti etichettati come «nemici». Può essere interpretato come il secolo che perfeziona e diffonde la carneficina attuata per motivi ideologici, l'epoca delle onnipotenti polizie politiche, il secolo dello sterminio razziale, il secolo della guerra in cui vengono usati gas venefici e della non-pace in cui i bambini saltano sulle mine. Il secolo del fascismo, del nazismo e del comunismo. H secolo del conformismo, dell'omologazione culturale, dell'annullamento di popoli e culture, delle burocrazie elefantiache, delle megalopoli disumanizzanti, delle catastrofi, ecologiche, della minaccia nucleare, dello stridente e osceno contrasto tra il benessere opulento delle metropoh e la spaventosa miseria delle campagne e delle periferie. E' il Novecento delle città inquinate e intasate, delle montagne inquinate e intasate, delle spiagge mquinate e intasate, delle campagne inquinate e intasate. Ma c'è un altro Novecento da raccontare, un Novecento che scorre parallelo al Novecento cupo e terribile appena tratteggiato. C'è il Novecento della penicillina, della chirurgia, degli analgesici che riducono il dolore e diminuiscono la sofferenza della vita. E' il secolo di Einstein. Il secolo del computer. Il secolo della scoperta del rasoio usa e getta che ha semplificato la vita di milioni e milioni di uomini. Il secolo della scoperta del nylon che aiutato la vita di milioni e milioni di donne. Il secolo che ha inventato la «terza età» e ha modificato radicalmente le aspettative di vita. E' il secolo, il Novecento, dove per la prima volta si è sperimentato il sistema del suffragio universale maschile e femminile. E' il secolo in cui i Paesi che hanno scoperto il Welfare State hanno introdotto l'uso fino al Novecento totalmente sconosciuto delle ferie pagate, dei diritti sindacali, della diminuzione progressiva dell'orario di lavoro. E' il Novecento che diffonde l'uso del riscaldamento nelle case e anche dell'acque calda, della conservazione dei cibi e della refrigerazione elettrica. E' il secolo della motorizzazione di massa, il secolo che inventa, potenzia e perfeziona l'uso dell'aeroplano, che sbriciola le distanze, che permette a un numero altissimo di uomini e donne di conoscere posti lontanissimi ma oramai raggiungibili in pochissime ore. Come intrecciare e ricomporre l'immagine di due secoli così diversi? Come affiancare il Novecento della libertà e della crescita vertiginosa di opportunità e il Novecento dell'oppressione e della morte di massa somministrata con tecniche ultramoderne? Forse la ricomposizione è impossibile, forse i due «Novecenti» sono condannati a convivere nell'odio reciproco. Altro che «secolo breve». Pierluigi Battista Addio 900 Il dipinto «Il Quarto Stato» diPellizza da Volpedo

Luoghi citati: Hiroshima, Italia, Torino, Volpedo