NOVECENTO E OLTRE di Leonardo Osella

NOVECENTO E OLTRE UNIONE MUSICALE NOVECENTO E OLTRE Repertorio contemporaneo il 4 poi pagine barocche e Mozart SI addensa decisamente l'attività dell'Unione Musicale, che nei prossimi giorni propone la bellezza di tre appuntamenti. Conviene cominciare dall'ultimo in ordine cronologico, previsto per mercoledì 4 febbraio alle 21 nell'Auditorium Rai. Sarà di scena il gruppo Novecento e Oltre, che è stato raccolto da Antonio Ballista attorno al Quartetto Borciani con l'obiettivo di promuovere ad alto livello il repertorio contemporaneo. La qualità dell'appuntamento si eleva ulteriormente grazie al contributo di Luisa Castellani, soprano che non a caso è diventato l'interprete preferita di molti autori. A cominciare da Luciano Berio, che costituirà il punto d'arrivo della serata. Il brano previsto è giustamente celeberrimo e bagna le radici in un amore mai sopito per la musica popolare, quei «Folk Songs» che furono portati a imperitura memoria da Cathy Berberian. Oltre alla voce, la partitura prevede flauto, clarinetto, arpa, viola, violoncello e percussioni. In precedenza l'articolato programma offre: «Quattro canzoni per voce, flauto, arpa e chitarra» di Stravinskij, «The down rituals, per flauto, clari- netto, fagotto, corno, violino, violoncello, pianoforte e percussioni» di Mac Millan, «The telephon book, per flauto, clarinetto violino, violoncello e pianoforte» di Torke e «Lunario, piccola canzone per sei strumenti» di Carlo Boccadoro. Un altro appuntamento è fissato in Conservatorio per le 10,30 di domenica 1° febbraio e rientra nella serie Domenica e oltre. Studiato appositamente per mettere in evidenza giovani talenti, il cartellone prevede per questa occasione il Quartetto Florestano formato da Michelangelo Mazza (violino), Stefano Marocchi (viola), Giovanni Gnocchi (violoncello) e Claudio Cirelli (pianoforte). Nell'ampia letteratura per questo organico sono stati prescelti il «Quartetto in mi bemolle maggiore op. 87» di Dvorak e il «Quartetto in sol minore K 478» di Mozart. Quest'ultimo viene spesso citato come punto emblematico della produzione cameristica: richiede esecutori di livello superiore, con particolare riferimento al pianoforte, al quale si richiedono prestazioni da grande solista e nel contempo un rapporto di stampo preromantico con i tre archi. Completa la proposta dell'Unione Musicale un invitante concerto della serie L'altro Suono, dedicato al genere antico e barocco. Si tiene lunedì 2 alle 21 in Conservatorio e prevede il ritorno dell'Orchestra Academia Montis Regalis diretta da Enrico Gatti. Si comincia con due belle pagine di Antonio Vivaldi, il «Concerto in sol minore per violino, due oboi, due flauti, fagotto, archi e continuo RV 577» e il «Concerto in fa maggiore per violino, due oboi, due corni, fagotto, archi e continuo RV 568». Seguono Telemann con la «Tafelmusik III n. 3», Quantz (Concerto in sol maggiore per vari solisti e continuo) e infine il «Concerto grosso in si bemolle maggiore op. Ili n. 2» di Haendel. Leonardo Osella Antonio Ballista direttore del complesso che si esibirà mercoledì 4 con Luisa Castellani (nella foto piccola). In basso Andrea Lucchesini tra i solisti impegnati nella stagione cameristica della Rai