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JON NAKAMATSU STEFANO TEMPIA JON NAKAMATSU Un pianista dagli States A ventotto anni, di mestiere fa il pianista e arriva dalla California: è Jon Nakamatsu, il protagonista del concerto (martedì 3, ore 21) programmato all'Auditorium Rai nell'ambito della stagione «Stefano Tempia». Jon Nakamatsu, dunque: un artista un po' fuori dagli schemi - pare che non abbia seguito corsi regolari al Conservatorio, come qualche suo illustre predecessore - e arrivato giovane ma non giovanissimo alla celebrità con la repentina vittoria alla competizione internazionale «Van Cliburn» dell'anno scorso; anche se già nel '95 si era aggiudicato l'edizione americana del concorso «Chopin». Di lui circolano per il mondo quattro video e un compact disc, oltre alle critiche che hanno accompagnato ogni sua esibizione. Per quanto se ne può sapere, dunque, Nakamatsu è un ottimo prodotto della scuola americana; svincolato almeno in parte dalla grande tradizione interpretativa occidentale, sfoggia tecnica sicura e brillante è si siede alla tastiera con molta attenzione agli aspetti di estetica musicale. Ne nascono letture di grande piacevolezza e destinate, per il gustoso anticonformismo, a far discutere gli intenditori. Quali siano le preferenze di repertorio del giovane musicista lo dice chiaramente il programma di sala: da Schumann a Brahms, viene presentato il fior fiore di quell'Ottocento pianistico che, nei suoi aspetti più o meno collegati al romanticismo, ha saputo superare la lezione classica e ha spalancato le porte alla fucina sonora del Novecento. La serata s'inizia, per la verità, con una pagina non originale - la trascrizione che Harold Bauer approntò a partire dall'organistica opera 18 di Cesar Franck - e si conclude nella prima parte con la granitica Sonata n. 1 in do maggiore op. 1 di Johannes Brahms. Dopo l'intervallo vengono proposti due titoli squisitamente romantici come «Carnaval» op. 9 di Schumann e «Andante spianato e grande polacca brillante» op. 22 di Chopin. Il biglietto per i non abbonati costa 20 mila lire; informazioni presso la segreteria dell'accademia «Stefano Tempia», tel. 521.42.66. [a. fe.]