PARIGI

PARIGI PARIGI Tahar Ben Jelloun spiega alla figlia radici e pericoli del razzismo c HE a un anno dall'incandescente contestazione dei Sans-papier, la Francia ospiti, al primo posto della classifica, un dialogo educativo sul razzismo del marocchino Tahar Ben Jelloun, è segno di grande curiosità civile. Le racisme expliqué à ma fille (Il razzismo spiegato a mia figlia), pubblicato da Seuil, appena uscito in Italia da Bompiani. Al secondo posto, Un autre histoire de la littérature frangaise (Nil), è come dice il titolo, una storia molto personale della letteratura francese, raccontata da quel brillantissimo storico letterato, accademico di Francia e amico di De Gaulle, che è Jean D'Ormesson. Decisamente di valore polemico invece il terzo e il quarto classificato: Le livre noir du communisme (Laffont) di cui si parla già anche in ItaLia come di un documento cru- ciale, in attesa che esca da Mondadori; e La Tyrannie du Plaisir di Jean-Claude Guillerbaud (Seuil), che prende di mira la liberalizzazione sessuale e l'eredità delle conquiste degli Anni 60. Ma la storia presente e il successo di Ben Jelloun spingono gli intellettuali a guardare fuori dalla classifica, agli scrittori algerini in rotta con l'autocensura imposta dopo l'indipendenza dalla Francia nel 1962. Alcuni affermati come Assia Djebar e Rachid Boudjera, altri nuovi come Dakia, Sabrina Kharbiche, Hafsa Zinai-K, Ghania, Yasmina Khandra e Aissa Khelladi. Donne, per la maggior parte, che scrivono in francese per editori francesi. A riprova che oggi il silenzio non è più, per gli intellettuali algerini, un valore patriottico. I PIÙ' VENDUTI in saggistica: FRANCIA LE RACISME EXPLIQUE' A MA FILLE Tahar Ben Jelloun Seuil STATI UNITI MIDNIGHT IN THE GARDEN OF GOOD AND EVIL John Berendt Rondarti House GERMANIA VIER ZEiTEN Richard von Weizsàcker Siedler

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