Sulle 35 ore è bagarre

Sulle 35 ore è bagarre Rifondazione minaccia la crisi. Callieri: idee da imbecilli Sulle 35 ore è bagarre //pds chiede un vertice di maggioranza ROMA. Sulle 35 ore è bagarre. Rifondazione si dice sconcertata per il freno posto da Prodi (stop al piano-Onofri, via a una commissione trilaterale), minaccia crisi e scende in campo contro l'allarme lanciato dai vertice di Electrolux Zanussi sulle 35 ore e chiede al sindacato di prendere posizione. Alfiero Grandi, responsabile del lavoro del pds, chiede una riunione di maggioranza per concordare la proposta che il governo dovrà presentare alle parti sociali. Grandi continua a considerare un «errore» del governo quello di aver avviato il confronto con le parti sociali senza aver individuato una soluzione con la sua maggioranza parlamentare. In ogni caso, Grandi vuole rassicurare Bertinotti: «La maggioranza rispetterà gli impegni presi perché nessuno intende far cadere questo governo. Anzi la riduzione reale dell'orario di lavoro è una scelta politica che si deve basare su una legge di sostegno alla contrattazione». E la bozza Onofri? Secondo Grandi «anche se discutibile in alcuni punti, non meritava di essere accantonata così drasticamente». Sullo stesso tono il segretario del ppi Franco Marini. «Sulla riduzione dell'orario di lavoro c'è un accordo che va rispettato, ma non credo che questo elemento, da solo, possa servire a creare le condizioni per lo sviluppo», osserva. Aggiungendo che sul problema delle 35 ore, «bisogna trovare l'accordo attraverso il confronto con il mondo imprenditoriale». Che continua ad alzare le barricate. «Provvedimenti calati dall'alto, uguali per tutti, decisi da un cosiddetto illuminato che secondo me è un imbecille, non possono funzionare», ha ribadito ieri Carlo Callieri, vice presidente della Confìndustria, tornato a usare toni forti sulle 35 ore imposte per legge, dopo aver detto tre giorni fa che neanche un «deficiente» può pensare a una ricetta valida per tutti. Ma chi sarebbe questo imbecille?, gli viene chiesto a margine di un convegno. «Non alluderà mica a Bertinotti», chiede ancora un cronista. Ecco la risposta: «Come direbbe De Gaulle, la categoria è talmente ampia che chiunque ci si può riconoscere: se lui ci si . s~ vuole riconoscere...». «Occorre respingere il ricatto della Confìndustria Per la Rai Curzi era l'uomo giusto» ndazione si dice sconcertata per il nofri, via a una commissione tri campo contro l'allarme lanciato le 35 ore e chiede al sindacato di voro del pds, chiede una riunione roposta che il governo dovrà prentinua a considerare un «errore» confronto con le parti sociali senon la sua maggioranza parlamencurare Bertinotti: «La maggiorané nessuno intende far cadere que dell'orario di lavoro è una scelta gge di sostegno alla contrattaziondi «anche se discutibile in alcuni onata così drasticamente». ppi Franco Marini. «Sulla riduziodo che va rispettato, ma non credo «Occorre respingere il ricatto della Confìndustria Per la Rai Curzi era l'uomo giusto» che questo elemento, da solo, possa servire a creare le condizioni per lo sviluppo», osserva. Aggiungendo che sul problema delle 35 ore, «bisogna trovare l'accordo attraverso il confronto con il mondo imprenditoriale». Che continua ad alzare le barricate. «Provvedimenti calati dall'alto, uguali per tutti, decisi da un cosiddetto illuminato che secondo me è un imbecille, non possono funzionare», ha ribadito ieri Carlo Callieri, vice presidente della Confìndustria, tornato a usare toni forti sulle 35 ore imposte per legge, dopo aver detto tre giorni fa che neanche un «deficiente» può pensare a una ricetta valida per tutti. Ma chi sarebbe questo imbecille?, gli viene chiesto a margine di un convegno. «Non alluderà mica a Bertinotti», chiede ancora un cronista. Ecco la risposta: «Come direbbe De Gaulle, la categoria è talmente ampia che chiunque ci si può riconoscere: se lui ci si . s~ vuole riconoscere...».

Luoghi citati: Roma