Il terrore Età si abbatte su Siviglia

Il terrore Età si abbatte su Siviglia Continua la catena di attentati contro gli uomini del partito Popolare, Aznar: la pagheranno Il terrore Età si abbatte su Siviglia Uccisi un assessore e la moglie MADRID NOSTRO SERVIZIO Mentre infuriava da settimane la polemica sulla scorta da dare ai consiglieri comunali del partito popolare nei Paesi Baschi (4 morti ammazzati dal '95, 3 negli ultimi sette mesi), l'organizzazione separatista basco-spagnola Età ha colpito ieri notte a Siviglia, a 900 chilometri dalla «zona a rischio». Solo due colpi di pistola, uno alla nuca, l'altro in fronte. Sul selciato, in un mare di sangue, Alberto Jimenez Becerril Barrio, assessore comunale, e, per la prima volta nella storia di Età deliberatamente, un familiare della vittima designata, la moglie Ascension. Lo sgomento ed il terrore hanno terremotato la Spagna. Erano'la 1,15 in calle Remondo, in pieno centro del capoluogo andaluso, a due passi dalla cattedrale. La coppia, di 37 anni, era appena uscita da un ristorante e stava rincasando. Alberto era conosciutissimo a Siviglia: era il vicesindaco, il portavoce del partito popolare che governa la città e il responsabile delle Finanze. La moglie, un avvocato. Il commando di Età li stava aspettando. Nonostante Jimenez fosse nel mirino di Età da due anni (il suo nome venne trovato tra i documenti di un commando arrestato in Francia), non aveva scorta. La stradina era deserta. Il killer gli si è rswicinato e gli ha sparato alla nuca. La moglie si è girata, ha avuto solo il tempo cu dire: «aiuto, polizia». Qualcuno ha sentito l'invocazione, ma nessuno ha visto. Il pistolero etarra l'ha freddata con un colpo in piena fronte. Poi il commando si è dileguato senza lasciare tracce. In calle Remondo sono stati trovati due proiettili 9 mm Parabellum. E' la firma di Età, che non rivendica nello stesso giorno in cui li esegue, i suoi attentati. Il commando autore del duplice assassinio è un gruppo di fuoco della «Colonna Andalusia», autrice di 11 omicidi nella regione. In settembre aveva cercato di assassinare un sindaco ed un assessore del partito popolare in provincia di Malaga. Per fortuna l'attenatto aveva fallito il suo obiettivo. L'impressione, a Siviglia, è stata enorme. Sul posto sono accorsi tutti i politici della regione, sbalzati dal letto. «Alle 3 ho telefonato a casa di Alberto ed Ascension e ho detto ai domestici di dire ai loro figli che papà e mamma non sarebbero tornati a casa», commentava ieri mattina, quasi piangendo, Amalia G'omez, la presidentessa del partito popolare in Andalusia. I bambini, Ascension, Clara ed Alberto (9, 7, 5 anni), sono stati portati via dalla città ed ancora ignorano l'assassinio dei genitoriMa anche la Spagna, che ieri si apprestava a celebrare il 30° compleanno del principe ereditario Don Felipe, è stata colpita alla nuca. I media radiotelevisivi hanno emesso un non-stop informativo dalle 6. Mentre centinaia di rami di fiori riempivano il luogo dell'assassinio, il Paese intero era a lutto. Dimostrazioni silenziose con migliaia di persone si sono svolte in quasi tutte le città della Spagna. Il portavoce del governo, Mi¬ guel Angel Rodriguez, è apparso in tv alle 9 del mattino dichiarando che Età ha colpito la democrazia e che l'esecutivo non tratterà mai. Rivolto ai militanti del suo partito, ha chiesto «calma e serenità». Però, dai microfoni della radio, la base del par- tito di Aznar chiedeva la pena di morte. Il premier in persona è comparso davanti alle telecamere alle 14,30. «Confidiamo nelle forze di sicurezza. Nessuno abbia dubbi: Età pagherà molto caro quello che sta facendo. Con la legge. Ma lo pagheranno. Con Età non tratteremo mai». Intanto a Siviglia il Comune ha dichiarato due giorni di lutto ufficiale e stasera alle 18 si terranno i funerali. Il ministro degli Interni, il sindaco ed il presidente regionale hanno rivolto incessantemente dai media appelli ai sivigliani affinché segnalino qualsiasi particolare possibile sui terroristi alle forze dell'ordine, che però brancolano nel buio. Il «Commando Andalusia» aveva ucciso l'ultima volta lo scorso febbraio: un'autobomba a Granada che assassinò una persona e ne ferì gravemente altre otto. Intanto il terrore, tra i popolari, dilaga. «Chi sarà il prossimo?» si chiedeva sgomento ieri mattina il sindaco che in settembre si salvò miracolosamente. Gian Antonio Orighi L'agguato di notte non ha avuto testimoni L'uomo abbattuto con un colpo alla nuca la donna con una pallottola in fronte Dimostrazioni silenziose con migliaia di persone si sono svolte ieri pomeriggio in quasi tutte le città della Spagna La commemorazione di Jimenez Becerril e di sua moglie Ascension Garcia Ortiz ieri nel Palazzo comunale (foto ansa]

Persone citate: Alberto Jimenez Becerril Barrio, Amalia G'omez, Angel Rodriguez, Ascension Garcia Ortiz, Aznar, Gian Antonio Orighi, Jimenez, Jimenez Becerril