Sulla scia dei mafiosi
Sulla scia dei mafiosi Sulla scia dei mafiosi Anche i parenti tra le vittime LE NUOVE STRATEGIE DEI SICARI s MADRID ONO 819 le vittime dal 1968. Sessanta donne, tra cui 26 madri (due delle quali incinte). Ma mai, finora, Età ha freddato, deliberatamente, un familiare di una vittima prescelta. Il «salto di qualità» degli etarras, ieri a Siviglia, con l'assassinio di Ascension Garcia Ortiz, lascia esterrefatti. I possibili bersagli del partito popolare sono 22 mila assessori comunali, 156 deputati, migliaia di assessori provinciali, centinaia di consiglieri regionali. Da ieri, decine di migliaia di famiglie. «Le uniche donne che Età ha freddato deliberatamente, finora, sono state due: Maria Dolores Gonzàlez Catarain, "Yoyes", ex membro della direzione strategica, nell'86 (davanti a sua figlia di 5 anni, ndr) ed il giudice della Audiencia Nacional Carmen Tagle, brutalmente assassinata nell'89 - come spiegava ieri sera Paulino Baena, portavoce dell'Associazione vittime del terrorismo -. Tutte le altre vittime, morte in attentati con autobombe o conflitti a fuoco, sono state ammazzate casualmente perché si trovavano sul posto». «E' un messaggio sparato contro tutto il partito popolare, un colpo di pistola a tutti i familiari del partito di Aznar commentava Jesus Maria Zuluaga di "Abc", il migliore e più informato giornalista di Spagna specializzato in Età -. In una stradina buia, non c'era altra ragione per far fuori Ascension che quella di terrorizzare il partito che governa il Paese». Ma alcuni investigatori non escludono che l'assassino abbia temuto di essere stato riconosciuto dalla moglie della vittima o di potere essere in seguito identificato. L'escalation di Età sgomenta. Se, fino a ieri, nel mirino c'erano sicuramente tutti gli assessori comunali popolari e deputati dei Paesi Baschi spagnoli (212), adesso il cerchio si allarga a macchia d'olio ed è impossibile proteggerli tutti. L'anno scorso sono stati arrestati 90 terroristi, ma i capi sono tutti rifugiati in Francia. La strategia del terrorismo basco tende a piegare il partito di Aznar (scampato, per una frazione di secondo, ad un'autobomba di Età nell'aprile del '95), pervicacemente contrario ad un negoziato con l'organizzazione terrorista. Nel '95, quando un commando di Età uccise, sempre con un colpo di pistola in testa, Fernando Mu¬ gica, fondatore del partito socialista basco, a San Sebastian, il killer risparmiò il figlio della vittima. «Non ti muovere», gli disse. Il «salto di qualità», assassinare anche i familiari dei membri del partito al governo (570 mila militanti in tutto il Paese), vuol forzare il governo. Quando Gonzàlez era al potere, Età usava le autobombe. Tre attentati, a Barcellona dieci anni fa in un supermercato (21 morti), a Saragoza e Vie, obiettivo due caserme della Guardia Civil (22 morti), piegarono il governo di Madrid. Subito dopo, il numero due del ministero degli Interni andò in Algeria e trattò, inutilmente, con Età. Aznar ha ribadito, anche ieri, che non tratterà mai con Età. Ma il suo partito è letteralmente terrorizzato. Uccidere una madre è un colpo al cuore non dello Stato, ma, davvero, della Spagna. Ed Età punta, come fece l'Ira irlandese bombardando la «city», a cercare il tallone di Achille di Aznar. [g. a. o.] Il killer ha sparato deliberatamente sulla donna che forselo aveva riconosciuto Nel '97 arrestati 90 separatisti baschi, ma i capi sono tutti rifugiati in Francia
Persone citate: Aznar, Garcia, Jesus Maria Zuluaga, Maria Dolores Gonzàlez Catarain, Ortiz
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