«Compromesso sulla Bicamerale»

«Compromesso sulla Bicamerale» «Compromesso sulla Bicamerale» 77 Colle: governo e opposizione devono trovare una intesa BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il giorno dopo l'appoggio all'Associazione nazionale magistrati e alle critiche fatte dal suo presidente Elena Paciotti sulle proposte della Bicamerale in tema di giustizia, Oscar Luigi Scalfaro torna a parlare della necessità di un compromesso «nel senso maiuscolo» del termine sulle modifiche da apportare alla Costituzione e precisa anche che i risultati della Bicamerale non sono immutabili, ma suscettibili di modifiche e miglioramenti; sarà proprio questo il ruolo del Parlamento. E' arrivato qui a Bruxelles, il Presidente della Repubblica, per insignire dell'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubbbca 27 minatori italiani, ma i giornalisti che lo accerchiano vogliono soprattutto che precisi il suo pensiero sulle proposte uscite dalla Bicamerale che ora passano all'esame dell'aula. Forza Italia ha reagito con veemenza al totale consenso espresso dal Presidente per la relazione della Paciotti, la quale ha attaccato nell'ordine: la proposta di introdurre più membri di designazione parlamentare nel Csm di quanti ce ne siano adesso; la proposta di dividere il Csm in due sezioni; la definizione di carriere separate per magistratura inquirente e giudicante. Ma al di là dei giudizi di merito sul lavoro della Bicamerale Scalfaro ora ricorda la necessità di mediare, proprio nell'ambito della politica, modifiche importanti come quelle alla Carta costituzionale. A maggioranza e opposizione manda a dire che «l'intesa è fondamentale» e che «le intese di fondo» devono essere «sempre più ampie» anche perché alla fine qualsiasi modifica dovrà passare al vaglio del referendum popolare, e allora alla maggioranza parlamentare dovrà corrispondere anche una maggioranza di votanti che dovrà dare la propria «approvazione finale». E la memoria del Capo dello Stato corre alla sua esperienza alla Costituente: anche allora, spiega, ci furono dei giuristi che definirono il testo «frutto di compromesso, con un tono che, se non degradante, non era certamente esaltante». Ma l'unica Oscar Luigi Scal aro Costituzione che non derivi dal compromesso «è quella di Carlo Alberto, cioè di un re assoluto che diventa re costituzionale». Qui invece, in una democrazia compiuta, la nuova Carta costituzionale ha bisogno «di un'intesa e di un compromesso nel senso maiuscolo, un atto di intelligenza e di servizio al proprio popolo». Sul percorso che le proposte della Bicamerale dovranno affrontare in Parlamento, Scalfaro non nutre dubbi: è là che «comincia il grande lavoro di ascoltare proposte, esaminare elementi, correggere, migliorare» perché il risultato della commissione presieduta da Massimo D'Alema non è «intoccabile». Non accetta invece, il Presidente, che la sua posizione espressa al congresso dell'Anm, possa essere letta come l'idea che le riforme nel settore della giustizia vadano scorporate da quelle costituzionali. «Non ho detto questo», risponde a una domanda in questo senso: «Un conto è dire che si estrapoli, un altro conto è che ci sia chi ritiene che ci sia molto più da fare su modifiche legislative che su modifiche costituzionali». Ma non di sola ingegneria istituzionale è fatta la giornata belga di Scalfaro. Arrivato in mattinata va a visitare re Alberto e la regina Paola; poi nella residenza dell'ambasciatore italiano l'incontro commovente con i neo-Cavalieri e le loro famiglie. Corpi segnati dalla vecchiaia e dalla miniera, scambi di baci e foto ricordo con il Presidente, qualcuno che non si presenta a ricevere l'onorificenza perché nel frattempo è morto, Scalfaro che ricorda la partenza di tanti giovani senza lavoro nel '46 e la tragedia di Marcinelle. Ai minatori dà l'assicurazione che questa onorificenza non è concessa «quasi per dovere d'ufficio», come accade in altri casi, ma viene dal profondo «del cuore e dell'anima» e a loro offre soprattutto un «grazie», un «grazie del Capo dello Stato e dell'Italia, della vostra patria, e della vostra terra per quello che avete fatto e per quello che avete rappresentato», un grazie che - ammette lo stesso Presidente arriva «con ritardo». Francesco Manacorda Oscar Luigi Scalfaro Oscar Luigi Scalfaro

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